20 pazienti di Gaza sono morti in attesa dei permessi di uscita da parte di Israele

MEMO. Dall’inizio di quest’anno, 20 palestinesi della Striscia di Gaza sono morti a causa di una restrizione israeliana alla loro libertà di movimento, ha rivelato il quotidiano israeliano Haaretz.

Il quotidiano ha citato le relazioni dei gruppi per la difesa dei diritti osservando l’aumento “ingiustificato” della “tendenza” israeliana a impedire il rilascio dei permessi di uscita per i pazienti.

Haaretz ha riportato il caso di Yara Bakhit, una bambina di quattro anni, che aveva vomitato più volte per un’intera settimana e si era disidratata. Dopo una serie di test all’ospedale europeo di Gaza, i medici dissero a sua madre che soffriva di una malattia cardiaca.

Le fu concesso di essere curata all’ospedale Al-Maqasid, a Gerusalemme Est. La famiglia preparò i documenti necessari e chiese l’autorizzazione israeliana a lasciare la Striscia. Gli fu detto che l’agenzia israeliana di intelligence, Shin Bet, avrebbe dovuto approvare la richiesta. Venne approvata, ma solo per la bambina e non per sua madre. Di conseguenza, la famiglia chiese alla nonna di fare domanda e ottenere l’autorizzazione.

Yara si recò a Gerusalemme, dove ricevette la prima parte del trattamento, e poi fece ritorno a Gaza. Ma le forze di occupazione israeliane non le diedero più il permesso di lasciare la Striscia per continuare il trattamento. La bambina morì.

Rapporto dell’OMS.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, a giugno sono state presentate 1.920 domande di permessi di uscita da parte dei pazienti. L’organismo internazionale afferma che 951 domande sono state approvate, 20 sono state rifiutate e 949 (49,4%) sono rimaste senza risposta entro la data del ricovero o del trattamento. Il numero, secondo l’OMS, includeva 222 bambini e 113 anziani.

L’OMS ha inoltre rilevato che il 42% delle 1.858 richieste presentate a settembre è rimasto in sospeso poiché i loro richiedenti non hanno ricevuto risposte.

Secondo Haaretz, l’organismo medico internazionale ha affermato che dall’inizio del 2017 fino a settembre, il 43,7 per cento delle 20.000 domande non ha ricevuto risposte, il 2,9 per cento è stato respinto per motivi di sicurezza e il 53 per cento è stato approvato.

Ha affermato che il 20% delle domande che non hanno ricevuto risposte erano per i bambini e l’8% per le persone anziane.

(Foto: Un uomo palestinese riceve assistenza medica all’ospedale Al-Shifa della città di Gaza il 16 aprile 2017)

Traduzione di Daniela Caruso