4 palestinesi uccisi. Il bilancio dei morti, in quattro giorni, è salito a 17. E’ morto in Giordania Jaradat, leader delle Brigate Al-Quds.

Dal nostro corrispondente.

Fonti mediche palestinesi hanno dichiarato che questa mattina sono stati uccisi 4 cittadini e feriti altri, quando tank israelianai hanno aperto il fuoco nel distretto di Ash-Shaja’iyyah, a est della città di Gaza.

Il direttore dell’ospedale Ash-Shifa di Gaza ha reso noto che le persone morte sono: Yasird Al-Gharably, 25 anni; Ra’id Isbaitah, 27; Rami Jamil Al Gharably, 27; and Muhannad Jundiyah, 25. Altri due sono stati feriti

Il numero di palestinesi uccisi da sabato sera è salito a 17.

Le forze israeliane, come d’abitudine, hanno bloccato il passaggio delle ambulanze impedendo al personale medico di raggiungere e soccorrere i feriti.

E’ morto invece in un ospedale della Giordania, dove era stato trasportato per le cure, il leader delle Brigate Al-Quds, l’ala militare del Jihad islamico, della West Bank, Hussam Jaradat, 43 anni. Cinque giorni fa, nel campo profughi di Jenin, aveva subito un tentativo di assassinio da parte israeliana (vedi: https://www.infopal.it/det.asp?id=1855)

Israele aveva molto ostacolato il trasferimento sanitario di Jaradat in Giordania. Questo ha ritardato le cure e lui è morto per le ferite. Il ricovero era stato garantito solo dopo l’intervento della Croce Rossa Internazionale.

Jaradat, che era stato arrestato molte volte dalle forze di occupazione israeliane, era in cima alla "lista dei ricercati". Era sfuggito a molti tentativi di "assassinio mirato" da parte di Israele. Il 23 agosto era stato gravemente ferito quando un gruppo di soldati israeliani travestiti da civili palestinesi, "must’arabiin", aveva fatto irruzione nel campo profughi di Jenin dentro a un’auto e gli aveva sparato. Era stato ricoverato in un ospedale locale per poi essere trasferito in un luogo sconosciuto (in Giordania) per le cure mediche, per timore che gli israeliani potessero arrestarlo.

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