53 scuole a rischio di demolizione in Cisgiordania a causa dell’occupazione

53 scuole a rischio di demolizione in Cisgiordania a causa dell’occupazione

Gerusalemme/al-Quds. Il capo della Commissione sulla colonizzazione e la resistenza del muro, Moayad Shaaban, ha dichiarato: “53 scuole palestinesi in Cisgiordania sono minacciate di demolizione, in qualsiasi momento, dalle forze di occupazione, che adottano una politica di pianificazione discriminatoria basata su considerazioni razziste”.

Shaaban ha aggiunto, in un comunicato stampa ricevuto da Quds Press, oggi, sabato, che “dall’inizio di quest’anno, le autorità di occupazione hanno demolito tre scuole nella Cisgiordania occupata, concedendo permessi di costruzione illimitati ai coloni e impedendo ai palestinesi di continuare la loro la vita normale”.

Ha spiegato che le politiche israeliane costituiscono “una persistente violazione delle basilari norme sui diritti umani che garantiscono il diritto all’istruzione e a un’infanzia sana per i bambini, in particolare quelli sotto occupazione”.

Ha osservato che gli studenti delle scuole palestinesi stanno vivendo “una realtà difficile e un destino sconosciuto nel futuro del processo educativo”.

Ha confermato che la commissione “sta seguendo legalmente le pratiche di queste scuole per ricostruirle, in particolare Jib al-Dhib, a Betlemme, e ‘Isfi Elementary Mixed School’ a Masafer Yatta, a sud di Hebron.

Ha sottolineato che il messaggio delle autorità di occupazione “non si ferma al loro attacco ai diritti fondamentali del nostro popolo, ma alla posizione delle organizzazioni internazionali e dei Paesi del mondo che si oppongono, condannano e criminalizzano il loro comportamento”.

Ha sottolineato: “Le autorità di occupazione eseguono deliberatamente demolizioni, in particolare di scuole, poco dopo ogni visita di solidarietà di ambasciatori e consoli dei paesi del mondo in queste aree, ignorando tutte le considerazioni umanitarie, politiche e morali che governano il mondo”.

Shaaban ha invitato la comunità internazionale ad “assumersi le proprie responsabilità nel proteggere il futuro dei bambini palestinesi e a un ruolo più assertivo nell’affrontare le misure israeliane volte a eliminare la presenza palestinese nelle aree classificate ‘C’ (soggetto al pieno controllo israeliano controllo di sicurezza)”.

(Fonte: Quds Press).