3 palestinesi sono stati uccisi e un numero imprecisato feriti, a seguito dell’attacco israeliano del quartier generale della Muqata’ah, a Nablus, questa mattina.
La Muqata’ah ospita le forze di sicurezza nazionali e il corpo di sicurezza preventiva palestinese, l’unità speciale di polizia e una prigione.
Fonti palestinesi hanno dichiarato che al personale medico è stato permesso raggiungere i tre morti che si trovavano alla Muqata’ah.
I militari israeliani hanno imprigionato il personale medico dentro il ministero della Sanità palestinese che ora usano come caserma e centro di detenzione per verificare l’identità di coloro che vengono uccisi.
Le tre persone morte erano state crivellate di proiettili e lasciate a sanguinare per ore senza permettere al Red Crescent di entrare nella Muqata’ah e prestare soccorso. L’emorragia li ha portati alla morte.
Migliaia di familiari delle forze di sicurezza palestinesi e dei prigionieri sono entrati in un’aerea vicino alla zona sigillata della Muqata’ah, preoccupati per l’incolumità dei loro cari, mentre i militari israeliani continuano ad assediare il plesso.
Attualmente ci sono 150 palestinesi imprigionati dentro il quartier generale della Muqata’ah e dentro la prigione.
Forze israeliane supportate da decine di tank e bulldozer hanno assaltato Nablus da tutte le direzioni sparando senza sosta. Hanno circondato il quartiere generale della Muqata’ah e la prigione. Hanno usato altoparlanti per chiedere alle forze di sicurezza palestinesi di evacuare, sostenendo che dei “ricercati” fossero nascosti negli edifici.
Un poliziotto palestinese è stato ucciso al momento dell’invasione: Mahmoud Bsharat, 27 anni.
50 veicoli militari israeliani e 3 tank hanno circondato la prigione, impedendo a ambulanze e giornalisti di entrare in tutta l’area.
Questa nuova invasione segue l’uccisione di un soldato israeliano e il ferimento di sei avvenuto lunedì e causato da un ordigno lanciato contro una pattuglia nella città vecchia di Nablus.