Colonie: dieci mesi di 'stop', ma l'espansione è andata avanti lo stesso

 

Cisgiordania – Imemc e InfoPal. Il Centro per la terra e la ricerca riporta che Israele ha proseguito nelle sue attività coloniali durante il cosiddetto congelamento temporaneo degli insediamenti, scaduto ufficialmente alla mezzanotte di domenica.

Jewish Settlement in the occupied West Bank - File
Colonia ebraica in Cisgiordania occupata – File Imemc

I lavori, secondo il Centro, sono proseguiti in più di 120 colonie e hanno comportato l'annessione di vaste aree di terra palestinese e la costruzione o l'avvio di qualcosa come 1.520 unità abitative in Cisgiordania.

Israele ha anche preparato contratti per l'edificazione di 2.066 unità, più i progetti per altre 37.679 nel vicino futuro.

Il Centro ha precisato che le terre palestinesi annesse dallo Stato israeliano durante il “congelamento” si estendono complessivamente per 5.906 dunam (1 dunam = 0,1 ettari, ndr), e che la loro sottrazione ha comportato la devastazione di 920 dunam di campi coltivati e lo sradicamento dei frutteti.

Nello stesso periodo, Israele ha demolito 280 case e strutture edilizie, ed ha in programma di demolirne altre 830 circa.

Ha inoltre impedito la pavimentazione di dieci nuove strade in diverse zone della Cisgiordania, mentre i coloni hanno occupato tredici case e asfaltato ventotto strade destinate ai soli abitanti degli insediamenti.

Intanto, come hanno riferito i media israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiesto ai suoi ministri di non fare annunci né dichiarazioni riguardo alla fine dello stop alle colonie, e ai leader coloniali di cancellare i piani per i festeggiamenti.

Le fonti media hanno aggiunto che Danny Dannon, membro della Knesset e del partito Likud, ha affermato che oggi stesso verranno poste le fondamenta per circa 2.000 unità nelle diverse colonie della Cisgiordania. Il Likud è il partito guidato da Netanyahu. 

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