“Qual è ad oggi la situazione libica?”

Di Mary Rizzo in LibyaMiddle East

Sentiamo molto parlare di ciò che accade ultimamente in Libia, soprattutto di “migliaia di vittime NATO”, quando in realtà, guardando i numeri, si tratta di un’altra di quelle inaccuratezze e falsità che sperano di imbrogliare coloro che non prestano attenzione. Sentiamo parlare di stivali NATO a terra. L’ennesima falsità. Comunque, a meno che non si sia coinvolti da vicino con la Libia, dopo la guerra e l’usurpazione del regime di Gheddafi si è creato una sorta di silenzio che ha dato spazio a coloro che non sono legati alla Libia o non avessero nemmeno immaginato che avrebbe mai potuto dominare le prime pagine prima della rivoluzione.

In un gruppo di Facebook è stata fatta una domanda riguardante la verità di ciò che era stato detto dagli occidentali nostalgici del regime di Gheddafi. Quella che segue è una delle risposte:

Zuran Zolowski

“Oggi, in Libia, qualche milizia insoddisfatta ha occupato l’aeroporto interrompendo il traffico aereo. Dopo le negoziazioni sembra abbiano lasciato perdere, o  almeno così trapela da Twitter questa sera. Non c’è alcuna presenza militare in Libia che miri a qualcosa; per ora le compagnie petrolifere non sono protette dalle truppe libiche. In generale, l’atmosfera sembra positiva; non ci sono stati particolari problemi con i preparativi per le elezioni, e la gente protesta con vigore e in libertà quando qualcosa non le va bene. Decine di migliaia di berberi sono venuti a Tripoli qualche mese fa per protestare a favore di maggiori diritti culturali, e forse è la prima volta che qui accade una cosa del genere. C’è stato qualche conflitto armato, ma si è quasi sempre risolto con la negoziazione. Due incidenti più significativi hanno un background tribale, non politico.

La tolleranza per i politici incompetenti è quasi inesistente. La presenza militare per le strade non è più la normalità, almeno nelle città più grandi. Dopo alcuni problemi intorno ai primi di marzo, la connessione e il traffico web hanno ripreso a funzionare come prima della rivoluzione. Gran parte dei servizi pubblici funziona, eccetto a Sirte, dove la ricostruzione procede, ma i danni sono ancora molti. Il numero di prigionieri politici è ancora troppo alto e le condizioni di vita nelle prigioni sono pessime, ma l’80-85% dei prigionieri sono stati rilasciati dopo la caduta del regime. Ci sono festival culturali e educativi, e incontri riguardanti lo sviluppo sostenibile dei diritti delle donne, democrazia digitale, diritti umani, ecc.

C’è molto dibattito sull’aumento dell’autonomia regionale, ma devo ancora venire a conoscenza di marcati sentimenti di fazionalismo o indipendenza tribale. I berberi sono schietti, ma anche il loro separatismo totale è cambiato. Ci sono ancora problemi con l’appropriazione indebita dei fondi di Gheddafi. Il sistema legale è caotico. Si ha urgente bisogno di un sistema di sicurezza sociale non corrotto.

In futuro ci potrebbero essere  problemi con i mercenari – attualmente le compagnie petrolifere usano le guardie del corpo solamente per i tecnici specializzati e gli ingegneri (Gheddafi non era anticolonialista, ha semplicemente elevato lo sfruttamento dei locali al massimo: la Libia non ha personale qualificato a sufficienza nei lavori di high-tech nei giacimenti di petrolio e gas. I libici erano adatti a lavorare per compagnie petrolifere straniere – i lavori ben retribuiti sono dei WASP e saranno sempre loro.)

Nel complesso, molti libici sembrano pensare che la NATO abbia fatto un buon lavoro, o che almeno non abbia fatto male. C’è molto dibattito e critica su Twitter, ma molto poco sentimento pro-Gheddafi. Su Twitter ci sarà 1 libico su 10 a favore di Gheddafi. Russi, inglesi e tedeschi twittano OTHO… non sembra che parlino dello stesso paese. Secondo le informazioni che riceviamo dalle “fonti clandestine”, la Libia è stata abbattuta e spopolata dalla NATO, ma l’Armata Verde marcia vittoriosa. Ti fa davvero pensare che si siano fumati qualcosa.

Alla Libia darei 7,5 punti su 10 per la sua rivoluzione. È ancora troppo nel bilancio per chiedere “ne è valsa la pena per tutte quelle morti?” – e anche se lo fosse, la regola “guarda che cosa ha fatto Bush in Iraq e fai esattamente l’opposto” sembra funzionare. Ma considerando ciò che ‘sarebbe’ potuto accadere, lo stato delle cose in Libia è sorprendentemente buono. Le notizie spesso suonano due alle orecchie occidentali – come oggi con i ragazzi all’aeroporto – ma i libici sono sempre stati più beduini di chiunque altro, e in un certo senso sono ottusi e hanno una mentalità rozza e da contadina. L’avvertimento è che vedremo molta più violenza tribale e di confine. Ma si potrebbe anche non arrivare a tanto se si fa attenzione. I confini laggiù sono porosi, e le ostilità tribali sono sempre state presenti. Sotto Gheddafi, i militari hanno sempre tagliato corto con chi faceva casino, ma questo non accadrà più tanto presto”.

Traduzione per InfoPal a cura di Barbara Tassone