Gaza, persi 70 milioni di dollari a causa delle chiusure di Karm Abu Salem

Gaza-InfoPal. Dall’inizio di quest’anno, le perdite del settore privato di Gaza, causate dalle frequenti chiusure del valico commerciale di Karm Abu Salem, nel sud della Striscia, ammontano a 70 milioni di dollari. Lo ha reso noto il Comitato popolare contro l’assedio di Gaza.

L’unità di sorveglianza dei valichi, appartenente allo stesso comitato, ha riferito che le perdite si dividono tra dirette e indirette. Ha spiegato che quelle dirette sono dovute alle somme da corrispondere per il deposito delle merci e il deterioramento di alcune a causa del protrarsi del periodo di immagazzinamento, oltre al pagamento di spese aggiuntive nei porti, dovute al ritardo nel trasferimento a Gaza. Mentre alla riapertura del valico si presenta il problema dell’aumento delle spese di trasporto, causato dall’accumulo di merce e l’incremento della domanda.

Le perdite indirette invece, secondo il rapporto pubblicato martedì 2 aprile dal Comitato popolare contro l’assedio di Gaza, sono da attribuire ai periodi di inattività dei lavoratori impiegati nel settore dei trasporti, e alla contrazione delle opportunità di lavoro nell’industria, nel commercio e nei servizi, oltre alla dilatazione dei tempi per ultimare i lavori di costruzione, con conseguenti perdite per gli appaltatori.

Il comitato ha inoltre sottolineato che la chiusura del valico impedisce l’arrivo degli aiuti destinati ai bisognosi, aggravando la loro sofferenza. Ha anche spiegato che le perdite del settore agricolo sono ingenti, oltre a quelle dell’attività ittica, dovute all’ulteriore restrizione della zona di pesca, da sei a tre miglia nautiche.

Infine, il comitato ha lanciato un appello contro l’assedio imposto su Gaza, rivolgendosi alla comunità internazionale e al mondo libero al fine di “intervenire per impedire la chiusura del valico, con tutti i danni conseguenti, e costringere Israele ad aprirlo in modo permanente”.