All’Anp emetterà passporti, carte d’Identità, targhe e francobolli con la dicitura Stato della Palestina

Imemc. Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha dato istruzioni all’Autorità palestinese, domenica scorsa, affinché iniziasse a emettere passaporti palestinesi, carte d’Identità, francobolli e targhe con la dicitura “Stato della Palestina”, al posto di Autorità Palestinese.

Abbas ha affermato che questa scelta è un’implementazione del voto, del 29 novembre, dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con il quale lo status della Palestina è stato innalzato a “Stato Osservatore”, riconoscendo in questo modo la Palestina come uno stato occupato.

Una dichiarazione rilasciata da Abbas, rivela che questa decisione è parte degli sforzi che si stanno compiendo per stabilire uno stato indipendente, che governi il proprio popolo, che abbia la sovranità sulle proprie terre e le proprie risorse naturali e per portare una svolta strategica verso la creazione di uno stato indipendente con Gerusalemme come capitale.

Sin dalla sua fondazione, a seguito del trattato di pace di Oslo tra Israele e  l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), nel 1993, e gli accordi a seguire, l’Autorità Palestinese è sempre stata considerata solamente un’Autorità e non uno stato.

Nella sua recente decisione, Abbas ha dato istruzioni al Consiglio dei Ministri palestinese affinché vengano apportate tutte le modifiche necessarie alle leggi, ai documenti, ai passaporti, alle carte d’identità, ai francobolli e a tutti i documenti ufficiali, in modo che riportino chiaramente “Stato delle Palestina” entro i prossimi due mesi.

Questa decisione include anche la creazione di un programma speciale per assegnare “Numeri Nazionali” a tutti i palestinesi, ovunque si trovino, in modo da rendere chiara la loro nazionalità in tutti i documenti.

Israele e gli Usa hanno condotto una campagna internazionale contro l’Anp, dopo che quest’ultima aveva deciso di rivolgersi alle Nazioni Unite. Mentre la Casa Bianca ha sospeso tutti gli aiuti finanziari, Israele ha interrotto il trasferimento delle tasse raccolte per conto dei palestinesi nelle zone di confine con la Cisgiordania, in quanto l’Anp non ha alcun controllo su di essi.

Inoltre, il primo ministro Israeliano e i suoi alleati della coalizione estremista, hanno deciso di costruire migliaia di unità abitative, per i coloni ebrei nella Gerusalemme Est occupata e nel resto della Cisgiordania occupata.

Nonostante la costruzione e l’espansione di insediamenti illegali sia stata una politica di ogni governo israeliano, quello attuale sostiene che tale recente decisione sia una risposta al riconoscimento della Palestina alle Nazioni Unite.

Traduzione per InfoPal a cura di Cinzia Trivini Bellini