Anniversario della morte del fondatore di Hamas, il movimento: ‘Continueremo sul sentiero tracciato dallo shaykh Yasin’

Gaza. Il 22 marzo del 2004, veniva assassinato il fondatore del movimento di resistenza islamica – Hamas -, shaykh Ahmed Yasin, mentre usciva da una moschea di Gaza.

In occasione del sesto anniversario della morte, Hamas e la sua ala militare, le Brigate al-Qassam, hanno affermato che l'immagine del loro leader storico “rimarrà sempre viva tra i palestinesi, gli arabi e i musulmani”.

Riportiamo qui di seguito stralci delle dichiarazioni di Hamas, pubblicate dall'agenzia “Pic” (Palestine.info): “In questa occasione viene rinnovato il patto con Allah e l'Inviato di Dio, seguendo il percorso tracciato con sapienza e fermezza dallo shaykh combattente, malgrado tutte le difficoltà che dobbiamo affrontare. Il nostro shaykh, su una sedia a rotelle, ha saputo battere i sionisti formando una generazione di martiri e combattenti che non avrà fine se non con una chiara vittoria. Noi crediamo fermamente nel suo pensiero e nella sua opera, che hanno fornito un metodo in grado di offrire una guida per tutti gli uomini liberi che si battono per i propri diritti”.

“Noi restiamo saldi sul tuo insegnamento – ha affermato il movimento -, attenendoci al Corano: la vittoria o il martirio, senza alternativa. Palestina islamica dal fiume al mare [il Giordano e il Mediterraneo, ndr], la quale non sarà recuperata se non con il Corano e la Sunna. La moschea al-Aqsa sarà salvata solo da cuori e mani pure. Tu sei in Paradiso, o nostro shaykh combattente, assieme ai tuoi nobili compagni e i nostri nobili martiri. Noi restiamo fedeli al patto con te, per dare seguito alla tua volontà indomabile e alla tua determinazione inflessibile”.

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