Apartheid legalizzato: L’Alta Corte israeliana ha convertito la supremazia ebraica in legge

Gerusalemme-Mintpressnews.com. Di Jessica Buxbaum. La legge dello Stato-Nazione, vecchia di pochi anni, ha già dimostrato di poter fungere da strumento legale per la discriminazione, la segregazione razziale e l’apartheid. (Da InvictaPalestina.org).

Nel novembre dello scorso anno, un giudice israeliano ha invocato la controversa Legge fondamentale dello Stato-Nazione ebraico quando ha rigettato una causa contro la città di Karmiel per il finanziamento del trasporto di due studenti palestinesi.

Nella sua sentenza, il cancelliere capo del tribunale del magistrato di Krayot, Yaniv Luzon, ha affermato che l’istituzione di una scuola di lingua araba a Karmiel o il finanziamento del trasporto per studenti arabi palestinesi “danneggerebbe il carattere ebraico della città” e potrebbe incoraggiare i cittadini palestinesi di Israele a trasferirsi nelle città ebraiche, alterando così “l’equilibrio demografico.”

Luzon ha citato la Sezione 7 della Legge sullo Stato Nazione Ebraico di Israele, scrivendo:

Lo sviluppo e l’insediamento di insediamenti ebraici è un valore nazionale sancito dalla Legge fondamentale ed è una considerazione degna e preminente nel processo decisionale comunale, compresa l’istituzione di scuole e la determinazione delle politiche relative al finanziamento delle attività scolastiche di studenti estranei alla città.

Il padre degli studenti, Kasem Bakri, ha detto della decisione del giudice: “Il Comune tratta i miei figli come ospiti nei momenti migliori e come nemici nei momenti peggiori”. La famiglia è stata multata di 2.000 shekel (500 euro) e condannata a pagare tutte le spese del tribunale.

La sentenza del tribunale è arrivata poco prima di un’udienza dell’Alta Corte su 15 appelli presentati da organizzazioni per i diritti umani e leader politici palestinesi che contestarono la Legge dello Stato-Nazione a dicembre. Dopo una sola discussione sulla legge, la scorsa settimana l’Alta Corte ha respinto i ricorsi e ha confermato la Legge del 2018 con una decisione 10 a 1. L’unico parere dissenziente proveniva dall’unico giudice palestinese della Corte, il giudice George Kara.

Immediata condanna della decisione dell’Alta Corte 

“L’Alta Corte di Israele ha approvato una Legge che stabilisce un’identità costituzionale, che esclude completamente coloro che non appartengono al gruppo di maggioranza. Questa legge è illegittima e viola i divieti assoluti del diritto internazionale”, ha scritto Adalah, il Centro Legale per la Minoranza Araba in Israele in un comunicato stampa. Adalah, uno degli appellanti contro la Legge, ha ritenuto questo atto legislativo “una legge che mostra chiaramente il regime israeliano come un regime coloniale, con distinte caratteristiche di apartheid”.

Gli attivisti appendono uno striscione con la scritta “Israele: non una democrazia. Apartheid” dall’alto del tribunale militare israeliano a Jaffa, 12 luglio 2020. Foto | Activestills

“L’Alta Corte si è astenuta dal fare ciò che era essenziale: difendere il diritto fondamentale all’uguaglianza”, ha affermato in una dichiarazione il dottor Yousef Jabareen, Presidente del Forum sui Diritti Umani nell’Alto Comitato di Controllo per i Cittadini Arabi di Israele ed ex membro della Knesset, aggiungendo:

“La cosiddetta Legge sullo “Stato-Nazione ebraico” formalizza nella legge costituzionale israeliana i diritti e i privilegi superiori di cui godono i cittadini ebrei dello Stato rispetto alla minoranza nativa palestinese, che comprende circa il 20% della popolazione”.

Cos’è la legge dello Stato-Nazione ebraico?

Nel 2018, la Knesset ha votato per approvare la Legge dello Stato-Nazione con una votazione di 62 a 55. La Legge fondamentale legalizza essenzialmente la natura dell’apartheid di Israele e afferma quanto segue:

L’esercizio del diritto all’autodeterminazione nazionale nello Stato di Israele è unico per il popolo ebraico.

Il nome dello stato è “Israele”.

Gerusalemme è la capitale unica e indivisibile di Israele.

Il direttore dell’unità dei diritti fondiari e urbanistici di Adalah, l’Avv.  Suhad Bishara, ha contribuito a stilare il ricorso di Adalah contro la Legge dello Stato-Nazione. “L’obiettivo principale della Legge fondamentale è quello di violare sia il diritto all’uguaglianza che il diritto alla dignità dei cittadini arabi di Israele”, ha affermato.

Inoltre, la Legge promuove l’insediamento ebraico e lo considera un valore nazionale e declassa anche l’arabo da una delle due lingue ufficiali a uno “status speciale”. Con i principi fondamentali della Legge dello Stato-Nazione, la storia e l’identità palestinesi vengono effettivamente cancellate.

Sottolineando la nozione della legge di insediamento ebraico e retrocessione dell’arabo, Amnon Be’eri-Sulitzeanu, co-direttore di Abraham Initiatives, un’organizzazione no profit israeliana focalizzata sulla collaborazione arabo-ebraica, ha affermato che la legislazione istituzionalizza la disuguaglianza tra ebrei israeliani e cittadini palestinesi di Israele. “Sta creando una situazione in cui, secondo le nostre leggi fondamentali, c’è un settore della società che non è uguale”, ha detto Be’eri-Sulitzeanu. “Questo è qualcosa che nessuna democrazia può permettere”.

In un tweet, Abraham Initiatives ha sostenuto l’abrogazione della Legge, scrivendo che “stabilisce lo status dei cittadini arabi in Israele come cittadini di seconda classe”.

L’impatto della Legge dello Stato-Nazione.

La Legge dello Stato-Nazione, vecchia di pochi anni, ha già dimostrato di poter fungere da strumento legale per la discriminazione e la segregazione razziale.

La famiglia Bakri di Karmiel ha citato in giudizio il Comune locale per i costi del trasporto scolastico. Poiché non c’è una scuola di lingua araba a Karmiel, i figli di Bakri sono stati costretti a viaggiare per quasi sette chilometri fino alla città di Rameh per la loro istruzione. Secondo Bakri, il traffico spesso rendeva il tragitto più lungo di 30 minuti e costava alla famiglia 1.500 shekel (350 euro) ogni mese. La causa della famiglia ha richiesto il rimborso delle spese di trasporto per un totale di 25.000 shekel (6.250 euro).

Nizar Bakri, lo zio dei bambini e l’avvocato che ha intentato la causa, ha condannato il rigetto della causa da parte del tribunale, dichiarando: “La decisione della Corte non era basata sulla legge; era basata sulla maggiore presenza ebraica.” A seguito della sentenza, Nizar Bakri ha presentato ricorso in appello presso il tribunale distrettuale di Haifa. Il tribunale distrettuale ha respinto l’appello di Bakri a febbraio, ma ha stabilito che la fiducia della Corte di grado inferiore sulla Legge dello Stato-Nazione era “fondamentalmente sbagliata” e “rischia di danneggiare la fiducia del popolo nei tribunali”.

“Il tribunale può avere inequivocabilmente stabilito che il cancelliere della Corte del Magistrato di Krayot ha commesso un errore nell’applicazione della Legge dello Stato-Nazione e nella sua applicabilità a questo caso, ma questa sentenza non dovrebbe soddisfare gli oppositori e le vittime della Legge dello Stato-Nazione”, ha detto Nizar Bakri.

Per Bishara di Adalah, l’opposizione del tribunale distrettuale all’uso della Legge dello Stato-Nazione da parte della magistratura è irrilevante quando si tratta di future decisioni del tribunale, poiché i motivi della discriminazione sono ufficialmente sanciti dalla legge. Ha spiegato:

“Non importa se è menzionato esplicitamente o meno perché è il quadro giuridico e costituzionale che stabilisce i principi fondamentali della supremazia e del diritto all’autodeterminazione solo per un gruppo etnico nazionale nello Stato. Questo invia un messaggio molto chiaro a tutte le autorità che si può non solo continuare come hanno fatto finora in termini di violazione dei diritti dei cittadini palestinesi come individui e come gruppo, ma questo darà sicuramente più sostegno per approfondire queste politiche.”

Bishara ha detto che prevede che la legislazione aggiungerà un’altra dimensione alla continua discriminazione di Israele e avrà enormi implicazioni per i palestinesi su entrambi i lati della Linea Verde, non solo per la Palestina occupata nel 1948. “Dal momento che si parla della terra d’Israele come terra storica del popolo ebraico e dell’insediamento ebraico come valore costituzionale, questa combinazione di entrambi diventa molto problematica sia in Israele che nei Territori Occupati”, ha detto.

La lunga lista di leggi discriminatorie di Israele.

A livello globale, lo stato di Israele si autodefinisce “l’unica democrazia in Medio Oriente”, ma il dottor Jabareen ha affermato che la Legge dello Stato-Nazione “dà la priorità all’ebraicità dello Stato rispetto al suo carattere democratico”, in particolare “omettendo qualsiasi riferimento alla democrazia o uguaglianza”, aggiungendo:

“Legge sullo Stato-Nazione emargina ulteriormente la comunità arabo-palestinese e rafforza il regime israeliano di discriminazione razziale e apartheid. Porterà a leggi più razziste e antidemocratiche, aggiungendosi alle oltre 50 leggi già sancite che svantaggiano i cittadini non ebrei”.

Secondo l’archivio digitale di Adalah, Israele ha più di 65 leggi che discriminano i cittadini palestinesi di Israele e i palestinesi nei Territori Occupati. Queste leggi coinvolgono quasi ogni aspetto della vita quotidiana, dai diritti di proprietà e di abitazione alla cittadinanza e alle finanze. I seguenti sono solo alcuni esempi notevoli:

La legge sui comitati di ammissione, che consente alle città costruite su terreni statali di negare l’alloggio ai palestinesi in base al criterio di “idoneità sociale”.

La legge Nakba, che vieta ai gruppi o alle scuole che ricevono finanziamenti governativi di commemorare la campagna di pulizia etnica israeliana del 1948 contro i palestinesi durante la fondazione dello Stato (nota come Nakba o Catastrofe).

La legge sul boicottaggio, che vieta gli appelli al boicottaggio di Israele. Questa legislazione mette effettivamente fuorilegge il Movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) guidato dai palestinesi.

La legge sulla proprietà degli assenti, che classifica gli individui che furono espulsi o sono fuggiti dalle loro proprietà dopo il novembre 1947 come assenti e quindi senza diritti di possesso sulle loro proprietà. Tuttavia, gli ebrei che hanno perso le proprietà durante questo periodo possono reclamarle attraverso la Legge sulle Questioni Legali e Amministrative. Queste leggi sono spesso utilizzate per sfollare le comunità palestinesi, come è stato testimoniato nei quartieri della Gerusalemme Est occupata di Sheikh Jarrah e Silwan.

La Legge del Ritorno, che garantisce la cittadinanza a tutti gli ebrei. Non esiste una legge che garantisca ai palestinesi il diritto alla cittadinanza, anche se sono nati in quello che oggi è considerato l’attuale Israele.

La legge sulla cittadinanza, che vieta i diritti di cittadinanza ai palestinesi che vivono nei Territori Occupati e che sono sposati con cittadini israeliani. I coloni che vivono nella Cisgiordania occupata sono esenti. Il nuovo governo israeliano non è riuscito a prolungare la legge questo mese, ma la riunificazione rimane ancora un problema significativo per molte famiglie palestinesi.

Trasformare l’apartheid in legge.

Mentre i principi delineati nella Legge dello Stato-Nazione sono sempre stati parte delle fondamenta e del modo di governare di Israele, l’emanazione di questa legislazione trasforma questi concetti fattuali in concetti giuridici e apre le porte a ulteriori nuove ingiustizie.

“Questa Legge dello Stato-Nazione sta convalidando il comportamento razzista contro gli arabi palestinesi”, ha detto Kasem Bakri.

Nonostante la controversa legislazione rimasta, Kasem Bakri è risoluto. “Io esisto qui come persona araba e ho il diritto di essere qui”, ha detto. “I palestinesi sono radicati qui come i cactus e gli ulivi. Non ce ne andremo mai da questa terra”.

Jessica Buxbaum è una giornalista con sede a Gerusalemme per MintPress News che copre Palestina, Israele e Siria. Il suo lavoro è apparso su Middle East Eye, The New Arab e Gulf News.

Traduzione per Invictapalestina.org di Beniamino Rocchetto.