Appello per salvare la vita al giornalista palestinese Mohammad Awad, detenuto dall’ANP

IMG-20150604-WA0025Appello dell’Api-Associazione dei Palestinesi in Italia.

Alle organizzazioni e associazioni per i diritti umani, ai media e ai politici che hanno a cuore la libertà di espressione e la giustizia.

A chi di competenza,

Si aggravano le condizioni del giornalista palestinese Mohammad Awad, nuovamente arrestato il 5 maggio scorso dall’intelligence dell’Autorità Palestinese.

Da un mese Awad sta conducendo un durissimo sciopero della fame per protestare contro il suo continuo arresto da parte del servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese, nonostante  il 17 aprile, una sentenza della Corte di Ramallah aveva espressamente ordinato il suo rilascio su cauzione; tale decisione è stata ritirata a seguito di esplicite pressioni da parte dell’apparato di sicurezza preventiva palestinese.

Ad oggi, I servizi segreti Palestinesi hanno trattenuto il giornalista nei centri di detenzione per più di 11 mesi, nel corso dei quali è stato torturato durante gli interrogatori.

In data 4/05/2015 si è svolto il processo al giovane Mohammad Awad.

Purtroppo l’incubo continua e la sua sua detenzione è stata prolungata per altri 18 giorni. Il suo stato di salute è pessimo da quando è stato imprigionato, ed è vittima di torture e abusi. 

Proprio in virtù dei danni fisici e psicologici che gli sono stati procurati, è necessario che si usino tutti i mezzi a nostra disposizione per far rilasciare immediatamente questo essere umano e consentire il suo ritorno alla sua famiglia, affinché lui possa tornare a praticare il suo lavoro giornalistico liberamente.

La sua vita è in pericolo.

Vi chiediamo di intervenire affinché Awad possa essere liberato e salvato da morte certa.

Urge la mobilitazione di tutte le forze in campo, siano esse governative o non governative. Chiediamo che le associazioni impegnate nella tutela dei  diritti umani si attivino affinché l’Autorità palestinese si impegni a trattare Awad in conformità con la legge ed il rispetto per i diritti umani.

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