Assedio alla Striscia di Gaza, l’Egitto rafforza le misure per affamare la popolazione palestinese.

Rafah – AFP. Ieri, le forze di sicurezza egiziane hanno fermato 22 persone nell'ambito di una campagna di arresti lanciata nel corso della settimana per rafforzare il controllo sulla Striscia di Gaza. 

Centinaia di ufficiali di polizia hanno anche perquisito alcune case a Rafah e Shaykh Zuayed, in territorio egiziano, per confiscare beni pronti ad essere trasferiti nella Striscia.

La Striscia di Gaza, che ospita 1,5 milioni di abitanti, è sottoposta all'embargo israeliano da più di 1.000 giorni. Gli accessi via mare e via aria sono sotto il controllo dello stato sionista, mentre l'Egitto provvede a blindare il passaggio di Rafah – l'unica frontiera che la Striscia non ha in comune con Israele.

Le autorità egiziane giustificano l'operazione sostenendo che il checkpoint di Rafah è una stazione israelo-egiziana, e dunque nessuno dovrebbe oltrepassarla senza il permesso di Tel Aviv.

Il governo egiziano sta inoltre costruendo una barriera d'acciaio lungo il confine con la Striscia, per impedire il trasferimento di ogni merce nella regione sotto assedio.

L'Egitto ha anche intenzione di bloccare i rifornimenti inviati via mare a Gaza rinforzando le misure di sicurezza sul confine marittimo.

Secondo quanto riferito dalla polizia, la grande quantità di merci sequestrate include parti di motori per veicoli, vestiti, cibo in scatola e pompe elettriche per l'irrigazione.

Per quanto riguarda i 22 arresti, un ufficiale della sicurezza ha comunicato ieri a AFP che i detenuti “sono sospettati di essere coinvolti nelle operazioni di contrabbando, e di rifornire Gaza tramite le gallerie sotterranee che collegano la frontiera con l'Egitto alla città palestinese”.

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