Autobomba uccide numero due dell’Olp e delegato al dialogo interpalestinese al Cairo

 

Beirut – Infopal. Ieri, un'autobomba ha ucciso il generale Kamal Midhat, numero due dell’OLP in Libano e inviato dell'ANP di Ramallah ai colloqui interpalestinesi del Cairo. L'attentato è avvenuto nei pressi del campo profughi di al-Mayyah Mayyah, vicino a Saida, a sud del Libano.

Fonti di sicurezza a Beirut hanno riferito che nell’attentato sono stati uccisi anche Akram Dhaher, responsabile dello sport nell’ufficio dell’OLP in Libano, e due uomini della scorta.

Le fonti hanno aggiunto che l’esplosivo era nascosto in un tombino.

Midhat, ex responsabile dell’intelligence nel movimento al-Fatah, aveva già subìto diversi attentati.

Fonti palestinesi hanno riferito che Midhat era coinvolto nelle lotte di potere dentro l’OLP. Questa, infatti, potrebbe essere una delle cause dell'assassinio.

Le reazioni.

Hamas condanna l’uccisione del generale: Osama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano, ha espresso gratitudine per “gli sforzi di Midhat nei confronti del dialogo interpalestinese” e ha sottolineato che il generale ha svolto un ruolo principale per la pacificazione e la coesistenza tra Fatah e Hamas in Libano.

Hamdan ha inoltre dichiarato che l'uccisione di un dirigente di Fatah ha come obiettivo la destabilizzazione del processo di riconciliazione nazionale palestinese e il sostegno al “nemico sionista”.

Stessa reazione è giunta dal Jihad Islamico. Abu Imad ar-Rifai, rappresentante del Jihad Islamico a Beirut, ha dichiarato: “La morte di Midhat rappresenta una grande perdita a livello nazionale, sia per ciò che egli rappresentava sia per il suo interesse all’unità palestinese”. E ha aggiunto: “Questo crimine prende di mira la presenza palestinese in Libano, la sicurezza e la stabilità del Paese, e rappresenta un tentativo da parte dei nemici del nostro popolo di amplificare le divisioni”.


 

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