Bahrain: il Parlamento Europeo critica duramente gli al-Khalifa

Notizie dalla rivolta dimenticata.

Manama. In uno degli sviluppi più forti per il regime Alkhalifa, giovedì 12 settembre, il Parlamento europeo ha emesso una lunga e importante risoluzione per i diritti umani in Bahrain. La risoluzione ha elencato una lunga serie di crimini contro i diritti umani, compresi gli attacchi contro i bambini, le donne, i giornalisti, la messa al bando del relatore speciale sulla tortura, le nuove leggi draconiane emesse dalla famiglia regnante e il timbro emesso del consiglio di Hamad per l’abrogazione delle nazionalità del Bahrain, la messa al bando delle organizzazioni per i diritti umani straniere e dei giornalisti, le varie leggi repressive sul terrorismo e il continuo imprigionamento di leader politici, donne e attivisti dei diritti umani. I tentativi del regime per ingannare il mondo, istituendo diversi organismi dei diritti umani non hanno tratto in inganno la comunità internazionale, che è a conoscenza delle tattiche da dittatori per deviare l’attenzione dalle torture e da altre forme di abuso dei diritti umani. Il documento è una delle più potenti accuse internazionali contro i governanti Alkhalifa. Ha dimostrato l’inutilità delle tattiche ingannevoli del regime e le prestazioni senza speranza delle sue istituzioni per i “diritti umani”, dei funzionari e del ministro stesso.


Un altro martire caduto nella battaglia per la dignità. Mohammad Abdul Jalil Yousuf, 20 anni, è morto mentre stava compiendo il suo dovere, respingendo gli attacchi delle milizie di Alkhalifa e degli squadroni della morte nella città di Karbabad. 
Stava bloccando la strada per fermare le forze nemiche dalle razzie nelle case della gente, che terrorizzavano e distruggevano le loro proprietà.

A Londra attivisti hanno protestato contro la vendita di armi ai governanti Alkhalifa. Da domenica 8 settembre le sale espositive dell’Excel Exhibition Centre di Docklands, a est di Londra, sono state picchettate da centinaia di pacifisti che hanno bloccato gli ingressi e ostacolato il movimento dentro e fuori dalle sale stesse. Anche dei Bahreniti ne hanno fatto parte alzando le loro bandiere e cantando slogan contro il regime. Jalal Fairooz, ex parlamentare del blocco di Al-Wefaq, si è rivolto ai manifestanti esprimendo sgomento per l’invito di funzionari del Bahrein a questa grande mostra di difesa. La polizia ha arrestato decine di manifestanti dopo aver tentato di smuoverli dal percorso dei veicoli in arrivo. Molti attivisti hanno portato immagini di atti barbarici di Alkhalifa e del regime saudita contro il loro stesso popolo. L’uccisione, la scorsa settimana, di Ahmad Al-Muslab, da parte delle forze saudite, ha fatto infuriare la gente che è scesa in piazza in segno di solidarietà. Dei Bahreniti hanno anche preso parte a proteste contro le armi fuori dal parlamento, giovedì. Jeremy Corbyn, membro del parlamento, ha parlato della grave situazione in Bahrein e ha chiesto l’embargo sulle armi contro la dittatura di Alkhalifa.

In un’operazione congiunta delle milizia e delle forze mercenarie del regime del Bahrain di Alkhalifa, un giovane atleta del Bahrein è stato rapito e portato in un luogo sconosciuto. Ammar Hassan Mansoor, 20 anni, giocatore di pallamano del Al Ittifaq Club, è stato portato via durante un’incursione nella sua casa, nelle prime ore di martedì 10 settembre. Le milizie hanno attaccato la casa senza permesso legale o un mandato di cattura. La famiglia di questo giovane bahrenita ha espresso profonda preoccupazione per la sua sorte. Non si è saputo più niente di lui dopo la sua scomparsa.

Amnesty International ha lanciato un’azione urgente in relazione alla detenzione e alla tortura di un bambino da parte del regime di Alkhlaifa. Sotto il titolo “Bambini torturati in stato di detenzione nel Bahrain”, si dice che  un ragazzo di 14 anni, Ali Hatem Ali Salman, è stato arrestato il 26 agosto 2013 e torturato e maltrattato durante gli interrogatori per “confessare” i disordini. Il 3 settembre la Procura Minorile ha esteso la sua detenzione per un’altra settimana. Amnesty International ha chiesto il rilascio immediato del minore e ha esortato i suoi membri a scrivere alle autorità per chiedere la sua liberazione.

Bahrain Freedom Movement
13 Settembre 2013

Traduzione di Edy Meroli