Casa Bianca, Israele dietro la guerra di informazioni sull’Iran

PressTv. Alti funzionari israeliani stanno prendendo d’assalto Capitol Hill per fornire false informazioni ai deputati americani, nel tentativo di screditare la proposta nucleare della Casa Bianca all’Iran, dice una relazione.

L’amministrazione Obama ha fornito dati e cifre ai membri del Congresso in merito alla sua proposta di riduzione delle sanzioni per promuovere il supporto a un accordo sul programma nucleare iraniano.

Ma alcuni deputati non si fidano dei dati forniti dai funzionari della Casa Bianca, che invece sembrano fidarsi di dati contrastanti forniti privatamente da funzionari israeliani, riporta la rivista Foreign Policy, citando assistenti del Congresso.

L’Iran e i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU – USA, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina – più la Germania, hanno chiuso i negoziati nucleari senza un accordo a Ginevra, la settimana scorsa. Le due parti si incontreranno di nuovo il 20 novembre.

Il ministro israeliano dell’Economia, Naftali Bennett, è fra i deputati delle lobby USA  al Congresso.

La campagna israeliana include incontri con i membri del Congresso per allontanarli dalle valutazioni ufficiali degli Stati Uniti riguardo i colloqui sul nucleare.

Lo sforzo delle lobby di Israele si è manifestato in fatti e cifre citati da diversi deputati che l’amministrazione Obama afferma siano largamente imprecisi.

Ad esempio, secondo una fonte informata, la Casa Bianca sta offrendo di alleggerire le sanzioni per una somma di 9 miliardi di dollari. Tuttavia i funzionari israeliani dicono ai membri del Congresso che gli Stati Uniti sono pronti ad offrire all’Iran 20 miliardi di dollari in sanzioni ridotte.

Il ministro degli Affari strategici di Israele, Yuval Steinitz, ha fatto arrivare la cifra a 40 miliardi di dollari.

Israele ed i suoi gruppi di pressione stanno inoltre fornendo false informazioni sulle proposte dell’Iran all’Occidente per quanto riguarda il suo programma nucleare, ha scritto il Foreign Policy.

“Ci sono numeri grandi, imprecisi e falsi in termini di ciò che è sul tavolo”, ha detto giovedì Jennifer Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato.

Le notevoli discrepanze hanno portato a grandi disaccordi durante il briefing di mercoledì tra il Segretario di Stato John Kerry e i membri della Commissione bancaria del Senato.

Un assistente al Senato ha detto a The Cable che i funzionari dell’amministrazione avevano dovuto abbassare più volte i dati citati da senatori informati da funzionari israeliani.

Il senatore Mark Kirk, uno degli artefici delle sanzioni anti-Iran, ha dichiarato che il briefing di Kerry era “anti-israeliano”.

“L’amministrazione ha detto con molto disappunto di ‘ridimensionare quello che dicono gli israeliani'”, ha raccontato ai giornalisti dopo il briefing. “Io non lo faccio. Penso che gli israeliani probabilmente hanno un servizio di intelligence abbastanza buono”, ha aggiunto Kirk.

Traduzione di Edy Meroli