Chiusure valichi di frontiera, le perdite del settore privato ammontano a 100 milioni di dollari

Gaza-InfoPal. Jamal al-Khudari, membro del Consiglio legislativo palestinese e presidente del Comitato popolare per rompere l’assedio contro Gaza, ha affermato che le perdite del settore privato nella Striscia, causate dalle ripetute chiusure israeliane dei valichi, hanno superato i cento milioni di dollari.

Giovedì 2 maggio, in un comunicato scritto, al-Khudari ha reso noto che le perdite in questione, che prescindono da quelle accumulate in quasi sei anni di assedio, hanno riguardato operai e imprenditori, e  colpito i settori agricolo, commerciale e dei servizi, oltre alle infrastrutture, l’istruzione e la salute.

Egli ha sottolineato che la chiusura dei valichi “è un atto illegale che rappresenta una forma di punizione collettiva, la cui responsabilità è da attribuire all’occupazione”. Al-Khudari ha esortato la comunità internazionale ad “esercitare una reale pressione su Israele per spingerlo ad aprire i valichi in modo permanente, senza avanzare dei pretesti per chiuderli nuovamente, peggiorando ulteriormente la situazione a Gaza”. Egli ha anche chiesto che la questione dei valichi di frontiera “sia tenuta fuori dagli sviluppi politici e in materia di sicurezza, che avvengono sul terreno”.

Il deputato palestinese ha ribadito che l’assedio contro Gaza finirà solo quando “tutti i valichi di frontiera verranno aperti e riabilitati per l’importazione e l’esportazione di tutti i tipi di merci, senza alcun divieto, e quando il corridoio sicuro tra Gaza e la Cisgiordania sarà riaperto nuovamente. Oltre alla ricostruzione e l’avviamento del aeroporto internazionale di Gaza, la fine del blocco navale su quest’ultima e l’avvio della costruzione del porto che la collegherà con il mondo”.