Clown umanitari diffondono la gioia tra i bambini di Gaza

Gaza – MEMO. Nella Striscia di Gaza assediata, dove le sfide sembrano insormontabili, un gruppo di persone dedicate del Free Gaza Circus sta trasformando le avversità in momenti di gioia per i bambini. Fondata nel 2018, questa organizzazione senza scopo di lucro è determinata a diffondere felicità e risate nonostante le tristi circostanze in cui versa la popolazione di Gaza.

“Il circo è felicità”, ha dichiarato a MEMO il fondatore del Free Gaza Circus Mohammad Khader. “Alla luce della situazione che stiamo vivendo a Gaza, il nostro compito è quello di liberarci dell’energia negativa diffondendo speranza e amore nonostante la situazione nella Striscia di Gaza”.

Attraverso lezioni e laboratori, l’organizzazione no-profit si concentra sulla guarigione e sull’offerta di uno sbocco terapeutico per i bambini che continuano a confrontarsi con lo stress psicologico causato dalla campagna militare di Israele che ha ucciso – dal 7 ottobre 2023 – circa 30 mila palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini. Il blocco imposto da Israele ha esacerbato la situazione, limitando o bloccando completamente la consegna di aiuti umanitari cruciali, tra cui cibo, acqua potabile e medicine.

Prima della guerra, il Free Gaza Circus forniva laboratori di formazione volti a diffondere l’arte e la cultura del circo, offrendo uno sbocco creativo agli individui di Gaza per imparare nuove abilità. Da quando Israele ha lanciato la campagna di bombardamenti e l’invasione di terra, lo stesso Free Gaza Circus è stato una vittima: il suo centro è stato distrutto dagli attacchi aerei israeliani e la maggior parte del personale è stata sfollata. Il team ha anche perso i contatti con la maggior parte dei suoi studenti da quando è iniziata la guerra a Gaza, tra quotidiani blackout delle comunicazioni e mentre oltre l’85% della popolazione di Gaza è sfollata.

Nonostante le sfide significative, l’organizzazione è decisa a continuare a fornire conforto e sollievo allo stress dei bambini di Gaza attraverso le attività circensi nei campi profughi della città meridionale di Rafah, dove oltre un milione di palestinesi cerca rifugio.

“Continueremo a fare il circo perché siamo in una situazione di emergenza e abbiamo bisogno di queste attività perché aiutano a dare conforto e sollievo dallo stress e a eliminare l’energia negativa nei bambini”, ha sottolineato Khader. Il suo desiderio più grande è che i bambini di Gaza “vivano come tutti gli altri bambini del mondo”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.