Colonizzazione di Gerusalemme, la presidenza palestinese contesta le dichiarazioni di Olmert.

Ramallah – Infopal. La presidenza palestinese ha respinto le dichiarazioni del primo ministro israeliano Ehud Olmert, secondo cui le attività coloniali in corso a Gerusalemme (costruzione di decine di migliaia di unità abitative, ndr) sarebbero effettuate solo nei quartieri ebraici. Tali dichiarazioni sono state rilasciate durante l’incontro con il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice.

Nabil Abu Rudainah, portavoce della presidenza, in un comunicato stampa ha affermato che la posizione di Olmert è un tentativo di definire imporre una situazione de facto durante le trattative e l’iniziativa di pace". E ha aggiunto: "Tutti i bandi dichiarati ufficialmente dagli israeliani per costruire o allargare le colonie sono su territori palestinesi occupati nel 1967, questo significa che fanno parte inseparabile di questi territori, e sono sottoposti alla legalità internazionale in quanto ‘territori occupati’ su cui è proibito costruire o modificare l’aspetto o la composizione demografica".

Il portavoce della presidenza ha avvertito che "proseguire le attività di colonializzazione nella città occupata di Gerusalemme e ha portato l’iniziativa di pace all’agonia, perché non è possibile raggiungere alcuna soluzione senza la restituzione della città araba di Gerusalemme -la capitale dello stato palestinese indipendente".

La commissione distrettuale per l’organizzazione e la costruzione israeliana, ieri ha varato il piano per costruire 40 mila unità abitative a Gerusalemme nei prossimi decenni.

La settimana scorsa, la commissione ha autorizzato l’edificazione di 1300 unità abitative aggiuntive nel quartiere coloniale “Ramat Shlomo” sito a nord di Gerusalemme est.

 

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