Conflitto Hamas-Fatah, i ministri degli Esteri arabi riuniti al Cairo minacciano sanzioni. Nessuna presa di posizione contro assedio israeliano.

Gaza – Infopal. I ministri degli Esteri arabi riuniti al Cairo hanno espresso "rabbia" per le divisioni e per i conflitti tra Fatah e Hamas, e hanno minacciato sanzioni.

Durante l’incontro, a cui ha partecipato anche il presidente dell’ANP Mahmoud Abbas, i ministri arabi hanno discusso del piano egiziano volto a promuovere la riconciliazione tra Hamas e Fatah e le altre fazioni palestinesi.

Il Segretario della Lega Araba, Amro Mousa, ha sottolineato che la questione "deve essere risolta al più presto" e che la Lega "aspetta i risultati degli sforzi di pacificazione portati avanti dall’Egitto".

A sua volta, il ministro degli Esteri saudita ha sottolineato che il conflitto inter-palestinese "sta danneggiando la causa palestinese".

Questa non è la prima volta che paesi arabi svolgono il compito di mediatori tra Fatah e Hamas: sia l’Arabia Saudita sia lo Yemen hanno tentato di riconciliare, ma senza esito duraturo, le due fazioni.

Mousa ha spiegato che i paesi arabi stanno discutendo le misure punitive da prendere nel caso in cui il conflitto inter-palestinese non sia risolto definitivamente. E ha aggiunto che "queste fazioni si stanno combattendo l’un l’altra per controllare posti ministeriali. Abbiamo ingannato noi stessi chiamando l’Autorità palestinese ‘Stato’. Non è uno Stato e non lo sarà finché tutti i diritti palestinesi non saranno rispettati".

Da parte sua, il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha espresso la "delusione" del suo movimento per l’incontro dei ministri degli Esteri al Cairo, sostenendo che la riunione non è giunta a "serie e importanti decisioni, soprattutto quelle relative all’ingiusto assedio israeliano su Gaza e le violazioni in corso in Palestina e Gerusalemme – in particolare contro la moschea di al-Aqsa".

Barhoum ha sottolineato che i ministri avrebbero dovuto "lavorare per rompere l’assedio che sta uccidendo tanti civili" e che la mancanza di pressioni e di una presa di posizione ufficiale dei paesi arabi "incoraggia l’occupazione israeliana ad avviare nuovi attacchi e aggressioni contro il popolo palestinese e contro Gerusalemme".

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