Croce Rossa internazionale: misure immediate per fornire assistenza sanitaria a Gaza

Ginevra. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha sottolineato la necessità di adottare misure concrete per preservare l’accesso alle cure mediche di emergenza e salvavita per coloro che ne hanno bisogno nella Striscia di Gaza.

In un comunicato pubblicato giovedì, il Comitato internazionale ha spiegato che “attualmente, a quasi due milioni di persone nella Striscia di Gaza non rimane altro che il Complesso Medico Nasser e l’Ospedale Europeo di Gaza nel sud della Striscia, che forniscono servizi chirurgici e medici avanzati di emergenza e hanno una grande capacità clinica, anche se ciò non è sufficiente per gli attuali feriti e malati in tutta Gaza”.

Ha sottolineato che meno del 20% dell’area della Striscia di Gaza, ovvero circa 60 chilometri quadrati, è ora un rifugio per più di un milione e mezzo di uomini e donne sfollati, aggiungendo che essi vivono in condizioni disperate nel sud della Striscia, dove la guerra israeliana minaccia le loro possibilità di sopravvivenza.

La dichiarazione spiega che tutti gli ospedali della Striscia di Gaza soffrono di un grave sovraffollamento e di limitate forniture mediche, carburante, cibo e acqua, e che molti di essi ospitano migliaia di famiglie sfollate.

Il direttore della sotto-delegazione del CICR a Gaza, William Schomberg, ha dichiarato: “Ora rischiamo di perdere altri due ospedali a causa dei combattimenti. L’impatto cumulativo del conflitto sul sistema sanitario è devastante e devono essere prese misure urgenti per evitare che ciò accada”.

Il diritto umanitario internazionale stabilisce che tutte le parti in conflitto devono rispettare e proteggere in modo assoluto le infrastrutture mediche.

(Fonti: Wafa, Quds Press, Quds News).

Traduzione per InfoPal di F.L.