Diario dal Cairo

1085372_10200393541821673_725501347_nDiario dal Cairo, di Mostafa Rifai. In aggiornamento…

Giovedì 15 agosto, ore 15:55. E’ stato dichiarato lo stato di emergenza per 6 mesi.

L’esercito chiude le strade che conducono al Cairo dal Delta e dal sud, per impedire l’arrivo dei manifestanti da fuori…

Ignoti riescono ad incendiare la sede del Governatorato di Giza.  

Manifestazioni in tutte le città, sopratutto con l’arrivo delle salme dei caduti; i cortei funebri si trasformano in dura protesta.

1079759_10200393150011878_114660523_nUno dei tipi di pallottole usate ieri contro i manifestanti pacifici. Sono proiettili speciali anti-carro, ma li hanno usati per spappolare il cranio della gente…

Ore 16:02. Un giovane ucciso da un cecchino mentre portava in spalle il corpo di un morto:
Ore 16:59. La polizia stessa ha dato fuoco alla sede del Governatorato di Giza prima di abbandonarla, per evitare la rabbia dei parenti delle vittime di ieri a piazza Al Nahda, dopo che qualcuno, a seguito del massacro, ha scoperto la presenza di alcune salme portate via dalla stessa polizia. Fanno di tutto per occultare il loro crimine.
Ore 17:35. Sulla rete sta stanno girando messaggi tra i vari gruppi di ufficiali della polizia, in cui si raccomanda di cancellare i loro nomi veri dai profili e di eliminare foto e qualsiasi tipo di dati personali che possono ricondurre a loro. Tutto ciò per paura di essere oggetto di vendetta da parte dei cittadini.
Ore 17:39. Notizia dall’obitorio centrale del Cairo “Mashrahat Zenhom”: fino ad ora sono state consegnate  2110 salme tra i morti di ieri; altre sono state collocate in un locale, in una strada vicina, in attesa di essere riportate all’interno delle camere mortuarie dell’obitorio.
Ore 18:55. Cecchino appostato ieri a piazza Rabeaa Al Adawiya: https://www.youtube.com/watch?v=THUb1tveV-A
1080657_10200393895790522_1103158573_nOre 19:21Questo piccolo era nato a piazza Rabeaa Al Adawiya qualche giorno fa. Ieri è morto insieme a suo padre sempre in piazza Rabeaa.
Ore 19:56. Un esponente politico pro-golpe ha confermato che Al Baradei era presente alla riunione della Commissione della Sicurezza Nazionale e ha approvato il piano d’intervento contro i manifestanti nelle piazze. La notizia è stata riportata dalla TV Dreem, una TV pro-golpe. Il politico si chiama Husam Issa.
Venerdì 16 agosto, ore 00:02. Oggi nuovamente polizia e esercito assediano i parenti delle vittime nella moschea Al Iman, a Nasr City, dove si trovano ancora le salme dei loro cari portati via dopo il rogo di ieri dall’ospedale da campo di Rabeaa. L’accusa è di aver infranto il coprifuoco, nel frattempo li costringono ad accettare certificato di sepoltura per “suicidio” altrimenti non rilasciano le salme…Poi hanno cambiato scusa, dicendo che saranno loro a portar via le salme perché vengano sepolte da loro.

Alla fine si sono messi a sparare lacrimogeni contro i parenti delle vittime che non accettavano i ricatti.

Ore 00:10. 

Nuovo calvario: d

a oggi cominciano a girare i nomi di persone scomparse e di cui nessuno sa nulla o che sono state portate via dalla polizia durante i massacri. Speriamo che non finiscano in liste di “desaparecidos”. 

Altre salme senza nome o non ancora riconosciute si trovano accatastate nelle sale mortuarie degli ospedali. 

Che giornata di orrori abbiamo vissuto ieri… e soffriremo per molto tempo ancora…

Ore 00:41. Alessandria d’Egitto risponde con una folla di manifestanti al coprifuoco imposto dalle 19.00 alle 06.00.

Anche in molte altre città rispondono allo stesso modo. 

Ora è in corso l’attacco della polizia per sgombrare il nuovo sit-in pro-legalità a Nasr City. Speriamo in bene.

L’esercito rafforza con mezzi pesanti la guardia attorno ai distretti di polizia al Cairo, per timore della sconfitta della polizia sotto eventuale attacco dei cittadini. In tale caso si affermerà il completo fallimento del golpe.

Ore 08:54. Al Baradei agli arresti domiciliari… Il quotidinao Al Nahar, ha riferito, riportando una fonte autorevole, che Al Baradei è stato messo agli arresti domiciliari per ordine delle autorità a seguito delle sue dimissioni. Ora si sta dirigendo alla sede dei Servizi Segreti Militari per essere interrogato con l’accusa di spionaggio.

Ore 09:07. Da ieri sera è in corso una campagna di arresti e perquisizioni di abitazioni di esponenti pro-legalità in molte città del nord del Delta del Nilo.

Stanno appostando cecchini in molte città come Alessandria e Suez. Sono stati scoperti alcuni cecchini appostati su edifici importanti a Suez. Altri sono ora sull’edificio della scuola dei Francescani.

Carri armati in piazza Tahrir per impedire l’accesso ai manifestanti pro-legalità.

1186239_591792144177307_1775323579_nOre 11:22. “Venerdì della collera”.

 

 

 

 

 

 

 

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Ore 11:28. Tantissima gente è per le strade da ieri in attesa per oggi. 
Ore 13:21. A Tanta, città a 90 km a nord del Cairo, sono in corso violenti scontri tra manifestanti in segno di protesta contro i massacri dell’altro ieri. La polizia sta usando lacrimogeni con grande intensità. 

A Gharbeia altri scontri con uso di lacrimogeni e colpi da fucili a pompa e altre armi: ci sono molti feriti. 

Al Cairo sono in corso 28 manifestazioni in vari punti della città.

Molti dei cortei in corso al Cairo si stanno dirigendo verso piazza Ramsisi, dove c’è la stazione centrale.

Ore 14:43. Città di Ismailia: le forze di polizia e esercito sono assediate dai manifestanti.

A Ismailia, una donna è stata uccisa dagli spari della polizia. 

A Tanta, polizia e malviventi sono assediati dai manifestanti. 

E’ stata interrotta la trasmissione di Al Jazeera. 

A piazza Ramsis stanno arrivando flussi immensi di manifestanti e la polizia spara lacrimogeni e non riesce a tener testa alla marea umana in aumento. 

Spari contro i manifestanti sulla strada che conduce alle piramidi e a piazza Giza. 

Grande manifestazioni nella zona di Ain Shams.

Ore 15:13. Altri morti a Giza, e scontri con la polizia.

A piazza Ramisis si comincia a sparare contro i manifestanti.

A Tanta i malviventi cercano di scappare per le strade secondarie per paura della massa dei manifestanti. 

Nella città di Damietta i morti tra i manifestanti sono già 8. 

Intensi spari partono dal distretto di polizia di Al Azbakia, vicino a piazza Ramsis, contro i manifestanti, provocando morti e feriti. 

Adesso il quadro generale sembra essere uno scontro aperto tra popolo e esercito. 

Notizia della presenza di 6 cecchini saliti ora sul tetto del primo palazzo di via Al Fagala intorno a piazza Ramsis.

Anche i villaggi del sud sono in mobilitazione, cosa mai successa prima con tale intensità. 

I primi morti a piazza Ramsis. 

L’esercito invia carri armati verso piazza Ramsis. 

Ore 15:24. A piazza Ramsis i morti accertati sono 4, nel frattempo è stato costituito sul posto un ospedale da campo.

L’ospedale si trova davanti alla moschea Al Fath. 

Obama chiede a Al Sisi di d’abbandonare il potere, ma Al Sisi rifiuta.

Nella a città di Ismailia i morti sono già 10, di conseguenza i cittadini scendono in strade al punto che l’esercito si ritira dalla città. 

Ore 15:48. I morti sono già 26 e i feriti 100.

L’ospedale da campo di Ramsis lancia il primo allarme: c’è necessità di attrezzature e materiale medico.

I morti sono già 40.

Qualcuno, prima di essere ucciso, si era scritto sul corpo i propri dati anagrafici per essere poi identificato dalle famiglie.

Ore 16:07. Per la prima volta, manifestazione a Menoufia, governatorato fedele al regime di Mubarak e Sisi.

La gente cerca di lanciarsi dal ponte 6 Ottobre, nel tratto vicino a piazza Ramsis, per fuggire agli intensi spari indiscriminati

Tre elicotteri a bassa quota sparano contro i manifestanti. 

Il giornalista Robert Fisk e altri cronisti stranieri sono nella manifestazione di piazza Ramsis.

Manifestazione ad Alessandria, corteo chilometrico.

Dure divergenze e discordia tra Al Sisi e Osama Askar, comandante del III Battaglione Operativo.

Al Baradei ritira le dimissioni da vice presidente golpista, e dice: “Ho sbagliato momento!”
Ore 16:36. Il cronista di Al Jazeera non riesce a prendere il fiato a causa dell’intensità degli spari e la situazione drammatica intorno; l’ospedale di campo sta riempendo di feriti. 

Un elicottero dell’esercito ha appena fatto scendere un gruppo di militari armati di fucili automatici che si sono messi a sparare raffiche contro i manifestanti. Sono sul tetto del quotidiano Al Ahram.

A piazza Ramsisi è stato aperto un nuovo ospedale da campo presso la moschea Al Tawhid, in cui si trovano altri 20 morti. 

Il cronista di Al Jazeera dice che stanno arrivando altri 2 elicotteri militari in zona. Nessuno sa da dove arrivano e dove vanno. 

Altri spari arrivano dagli elicotteri.

Ore 17:23. Elicottero dell’esercito sulla piazza Ramsis, mentre fa scendere i cecchini.

Alla città di Damanhour i poliziotti tolgono le uniformi e scappano dopo aver esaurito le munizioni. 

Alla città di Ismailia, esercito e polizia si ritirano completamente.

I cittadini cercano di assediare polizia e esercito.

Sono state uccise 25 persone nella zona di via Kasr El Ayni che erano dirette verso l’Ambasciata USA. 

Alla città VI Ottobre, l’esercito apre il fuoco contro manifestanti in piazza Al Hossary.

Ore 18:16.  Ad Alessandria, i carri armati dell’esercito usano l’artiglieria contro i manifestanti nella zona di Somouha. Centinaia i morti.

All’ospedale da campo della moschea Al Fath i morti sono arrivati a 100. 

Voci sul ritiro della polizia da piazza Ramsis. 

La notizia di Alessandria non è ancora confermata.

ll ritiro della polizia da piazza Ramsis è avvenuto dopo che un soldato di leva ha aperto il fuoco contro i propri superiori uccidendo 7 ufficiali. 

Soldati dell’esercito aprono il fuoco contro ufficiali dell’esercito e la polizia per non eseguire l’ordine di colpire i manifestanti. 

Ore 18:27. Un carro armato a Giza cambia direzione e apre il fuoco contro polizia e malviventi e si unisce ai manifestanti.

Un ufficiale della polizia ad Alessandria apre il fuoco contro i suoi colleghi davanti alla Questura della città.

Un giovane salta sopra un mezzo blindato mentre sparava lacrimogeni: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=w4OQ9dpYWvo

Nella città di Arish, nel nord Sinai, si arrendono e consegnano le armi alle tribù locali.

Il corteo di manifestanti partito da Nasr City sta raggiungendo piazza Ramsis.

Ore 18:57. Un bollettino parla di 150 morti in tutto il paese, fino a questo momento.

A Port Said è stato ucciso Abdelrahman El tarabily, campione di lotta.

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