Stoccolma – Quds Press. Un avvocato per i diritti umani ha dichiarato che i palestinesi “non perdoneranno e non dimenticheranno i crimini e le violazioni perpetrate nei loro confronti dall’occupazione israeliana”, e che porteranno avanti la propria lotta legale appellandosi al diritto internazionale e alle leggi sui diritti umani, mostrando così la propria superiorità morale nei confronti dell’occupazione.
Tali parole sono state pronunciate lo scorso 2 dicembre da Raji Sourani, direttore del Centro palestinese per i diritti umani, in occasione della consegna del premio Right Livelihood, conosciuto come Premio Nobel alternativo, durante una cerimonia ufficiale presso la sede del Parlamento svedese, a Stoccolma.
Prima della cerimonia di consegna del premio, Sourani ha preso parte ad un pranzo di lavoro assieme agli altri vincitori del Right Livelihood 2013, al capo del Parlamento svedese e a dirigenti di diversi partiti e gruppi politici.
Durante la cerimonia di consegna e la successiva festa a cui hanno partecipato l’élite della politica e della società civile svedesi, statisti, giuristi e leader di partito, il presidente e fondatore del premio ha parlato della filosofia del Right Livelihood, è stato riconosciuto che i quattro vincitori sono stati scelti tra decine di candidati, e affermato che il Nobel alternativo premia quanti si sono prodigati durante gli anni per stare al servizio dei loro paesi e dei loro popoli.
Il direttore del Centro palestinese per i diritti umani ha dichiarato: “Questo premio non va né a me né al centro che dirigo, bensì alla causa palestinese che oggi vive il suo peggiore momento. Va ai detenuti, ai deportati, agli sfollati, le cui case sono state distrutte, alle vittime che vengono uccise o incarcerate dalle forze d’occupazione, alla gente di Gaza che soffre a causa di un assedio ingiusto ed illegale e alla gente della Cisgiordania, le cui terre subiscono, in lungo e in largo, l’espansione degli insediamenti”.
Ha inoltre aggiunto che “è vergognoso che la comunità internazionale taccia di fronte all’oppressione dei civili palestinesi protetti dal diritto internazionale e dalle leggi sui diritti umani. E’ vergognoso che a vent’anni dagli scellerati accordi di Oslo si debba ancora parlare per i palestinesi di diritto alla vita, alla libertà di movimento e ad un adeguato tenore di vita, oltre che di problemi sanitari.
Nessuno oggi parla di diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza, come se l’occupazione, la convivenza con essa e le conseguenze dell’assedio, della distruzione e della morte siano il destino riservato ai palestinesi ed alle future generazioni dei loro figli”.
Durante la visita, ed a margine della cerimonia di premiazione, Sourani ha partecipato ad una serie di eventi ed incontrato molte personalità ufficiali svedesi.
Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo