Egitto lancia campagna per porre fine allo sfruttamento dei bambini di strada

Al Masry Al Yowm. La polizia ha lanciato una campagna a vasto raggio nella città del Cairo per “porre termine allo sfruttamento dei bambini di strada” con il riconsegnarli ai genitori e arrestare i le persone che li sfruttano.

L’agenzia Mena ha ripreso una fonte della sicurezza che sosteneva che la vasta campagna ha liberato, fino ad ora, 354 bambini di strada, la maggior parte dei quali lavoravano come venditori irregolari o raccoglievano mozziconi di sigarette. I bambini erano anche in pericolo poiché dormivano di notte per la strada e, quindi, erano spesso alla  mercé di individui ritenuti criminali.

L’operazione ha anche scoperto tre probabili casi di bambini che facevano uso di stupefacenti e 18 altri che venivano costretti a chiedere l’elemosina.

La campagna era stata lanciata dall’amministrazione generale per l’indagine sull’assistenza ai minori presso la Direzione della Sicurezza del Cairo, in cooperazione con la Sicurezza Centrale.

L’agenzia Mena ha inoltre aggiunto che la campagna ha svolto indagini su casi che non avevano a che vedere
con i bambini abbandonati. Come risultato, erano stati riferiti 36 probabili casi di adulti che chiedevano l’elemosina e di
sei venditori ambulanti “trovati privi di licenza”. Non è dato sapere se qualcuna delle persone che erano finite nella rete dei controlli sia stata arrestata, tuttavia, a quel che si dice, le forze di sicurezza avevano informato la procura dell’avvio delle indagini.

Non è chiaro se la campagna sia, o no, la conseguenza dell’indignazione pubblica per l’uccisione di Omar Salah, il venditore ambulante di 13 anni raggiunto dagli spari dell’esercito nei pressi dell’Ambasciata degli Stati Uniti agli inizi di febbraio.

Il  Centro nazionale egiziano per la ricerca sul sociale e sulla criminalità ha calcolato, in uno studio effettuato nel 2011, che in Egitto vi sono circa due milioni di bambini di strada e che almeno il  20 per cento di loro sono vittime di attività illecite.

Traduzione per InfoPal a cura di Tito Cimarelli