Esperti lanciano l’allarme sui tagli dei fondi per Gerusalemme e l’espulsione dei palestinesi

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Alla luce dell’ondata in corso di aumento mondiale dei prezzi, il governo d’occupazione israeliano e l’Autorità Palestinese (ANP) stanno continuando a drenare le risorse finanziarie di Gerusalemme, secondo quanto riportato mercoledì dal quotidiano al-Resalah.

Citando esperti per gli affari di Gerusalemme, il giornale afferma che i fondi sono stati prosciugati e ciò si traduce in un forte calo del sostegno ai gerosolimitani, che sta minando la loro permanenza nella città santa.

Il capo del Centro Al-Quds per gli studi sociali e culturali, Ziyad Hamouri, ha dichiarato: “L’occupazione israeliana adotta una riduzione sistematica del sostegno finanziario per i gerosolimitani”. Inoltre, “impedisce qualsiasi sostegno ufficiale ai gerosolimitani e chiude gli enti di beneficenza che offrono loro aiuto. Ha congelato molti conti bancari e ha confiscato contanti”, ha spiegato.

Ha sottolineato che i gerosolimitani sono coinvolti in una “battaglia per l’esistenza e la sopravvivenza” contro l’occupazione israeliana.

Nel frattempo, il Comitato islamo-cristiano a sostegno di Gerusalemme e dei suoi santuari ha avvertito in una dichiarazione sulle conseguenze dell’interruzione del sostegno finanziario arabo a Gerusalemme e ai suoi residenti.

“Decine di comitati e fondi governativi e non governativi, che sono stati formati nei paesi arabi per sostenere Gerusalemme, sono stati bloccati e i loro conti sono stati congelati per ragioni sconosciute”, ha affermato il Comitato.

Ha sottolineato che il taglio al sostegno finanziario per la città santa ha influito negativamente sui servizi sanitari, nonché sull’istruzione professionale e tecnica, rivelando che diverse scuole non hanno ricevuto i propri fondi il mese scorso.

Il dottor Nael Musa, un esperto di affari economici, ha affermato che l’occupazione israeliana impone tasse elevate per spingere i gerosolimitani ad abbandonare la città.

Ha anche affermato che l’Autorità Palestinese ha speso meno dell’un per cento del suo budget per la città.