Fallisce il tentativo delle forze speciali israeliane di arrestare uno dei capi delle Brigate al-Qassam a Tulkarem.

Ieri sera, le forze speciali israeliane, non sono riuscite ad arrestare un "ricercato" delle Brigate al-Qassam, Omar Daud Abu Jaber, 50 anni, dopo aver invaso la sua abitazione, nella cittadina di Ikta, a est della città di Tulkarem, in Cigiordania.

Testimoni oculari hanno raccontato che unità speciali israeliane, militari travestiti da palestinesi, a bordo di un piccolo pulmino con targa palestinese, sono penetrati nella cittadina e hanno invaso la casa del "ricercato" Abu Jaber danneggiandone gli interni e terrorizzando i bambini, senza, tuttavia, riuscire ad arrestarlo.

I testimoni hanno aggiunto che "l’unità speciale ha minacciato la famiglia di Abu Jaber di uccidere il loro congiunto se non si consegnerà alle forze di occupazione prima del loro ritiro", e hanno spiegato che le operazioni di perquisizione nella casa proseguono da tempo.

E hanno aggiunto che due aerei spia hanno sorvolato, due ora prima, il cielo della città di Tulkarem e altre cittadine vicine, in apparenza alla ricerca di Abu Jaber.

I testimoni hanno confermato che la moglie, Suhailah, è sottoposta da quattro giorni a un duro interrogatorio nel centro di al-Jumlah. La donna ha il bacino fratturato e soffre di varie patologie. Inoltre, circa un mese fa, hanno arrestato i suoi due figli Jaber e Anas, due dei suoi nipoti (figlio del fratello) e il marito della figlia.

Le forze di occupazione perseguitano Abu Jaber da sei anni, accusandolo di essere il capo delle Brigate al-Qassam, ala militare del movimento di Hamas, e uno dei suoi attivisti di spicco nel nord della Cisgiordania. Lo accusano anche di essere responsabile di diversi attentati.

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