Fazioni palestinesi condannano la partecipazione dell’ANP ad un incontro di sicurezza con Israele

Ramallah – MEMO. Le fazioni palestinesi hanno condannato la partecipazione dell’Autorità Palestinese (ANP) a un incontro sulla sicurezza con l’occupazione israeliana in Giordania, come riportato venerdì dall’agenzia di stampa Safa Press.

La Giordania ha ospitato domenica un incontro tra l’ANP e lo stato d’occupazione israeliano.
Hanno partecipato anche rappresentanti egiziani e statunitensi, come riportato dal quotidiano giordano Al-Ghad.

Il giornale giordano ha sottolineato che l’incontro fa parte degli sforzi crescenti della Giordania per creare un periodo di calma, ripristinare la fiducia tra i dirigenti israeliani e palestinesi, porre fine alle misure unilaterali e ridurre la tensione in corso.

Si tratta del primo incontro ufficiale del genere, da anni, tra Israele e la parte palestinese con la partecipazione di paesi della regione.

Il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha lavorato al vertice insieme all’ufficiale palestinese Hussein al-Sheikh nell’ambito di colloqui segreti, secondo quanto riportato da Axios.

Dopo l’omicidio israeliano di 11 palestinesi a Nablus, la settimana scorsa, l’ANP ha minacciato di non partecipare al vertice.

Axios ha riportato che l’amministrazione Biden ha spinto verso l’incontro come parte dei suoi sforzi per una “de-escalation” della situazione in Cisgiordania, in vista del periodo sensibile del mese sacro di Ramadan.

“La partecipazione dell’ANP a questo incontro equivale ad considerare innocente l’occupazione israeliana per i suoi crimini contro i palestinesi, l’ultimo dei quali è stato l’orrendo crimine a Nablus”, ha annunciato il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP) in una dichiarazione.

Inoltre, ha aggiunto: “Il nostro popolo paga prezzi elevati per le pressioni degli Stati Uniti […] che tutelano sempre gli interessi israeliani o coprono i crimini israeliani”.

Il membro del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), Bassam al-Salhi, ha detto: “Non c’è [nessun] significato nella partecipazione dell’ANP a questo incontro. La strage commessa a Nablus ha distrutto tutte le giustificazioni per partecipare a questo summit”.

Secondo Axios, l’ANP ha posto una condizione per partecipare all’incontro – chiedendo assicurazioni e garanzie dagli Stati Uniti e da Israele che tutte le misure unilaterali, tra cui le incursioni dell’esercito israeliano, le demolizioni delle case e la costruzione di colonie, vengano interrotte.

Inoltre, l’ANP minaccia di ripristinare la sua richieste per una votazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione che chiederà alla comunità internazionale di proteggere il popolo palestinese.