Federazione dei sindacati a Gaza: chiudere il valico di Erez/Beit Hanun è una punizione collettiva per 18 mila famiglie

Gaza. Il direttore della Federazione generale dei sindacati palestinesi nella Striscia di Gaza, Sami al-Amsi, ha dichiarato: “La chiusura del valico di Erez/Beit Hanun per 24 ore è una punizione collettiva per circa 18.500 famiglie di lavoratori che non hanno nulla a che fare con gli eventi e gli sviluppi in corso”.

In una dichiarazione, il capo del Sindacato dei lavoratori ha espresso il rifiuto verso questa politica israeliana: “L’occupazione, dall’anno scorso, sta usando i permessi come una carta politica ed economica per fare pressione su Gaza, con l’obiettivo di ottenere guadagni politici a spese dei lavoratori”.

I mediatori hanno chiesto di esercitare pressioni sull’occupazione affinché separi le questioni umanitarie da quelle politiche e adempia ai suoi obblighi e impegni per aumentare il numero di lavoratori palestinesi nei Territori del 1948 (Israele) a 30 mila, oltre a sollevare l’assedio.

Al-Amsi ha sottolineato che il 27 agosto, l’occupazione ha annunciato il congelamento della quota di lavoratori nella Striscia di Gaza a 20 mila, e ha collegato la decisione agli eventi in corso in Cisgiordania, considerandola “una menzogna, una calunnia ed una commercializzazione delle sofferenze del popolo della Striscia, perché dall’arrivo del governo d’estrema destra di (Benjamin) Netanyahu abbiamo trovato solo un aumento delle restrizioni e delle sofferenze per il popolo della Striscia di Gaza”.

Ha sottolineato che la perdita maggiore per i lavoratori di Gaza si è verificata nell’agosto 2022, dopo che il checkpoint è rimasto chiuso per una settimana durante l’aggressione israeliana a Gaza, ed i lavoratori hanno perso circa 18 milioni di shekel (5 milioni di dollari).

(Fonte: Alquds.com).