Tel Aviv – Infopal
C’è chi festeggia, e chi viene chiuso a doppia mandata in prigioni a cielo aperto. Dalla notte scorsa, le autorità di occupazione israeliane hanno sigillato gli accessi alla Cisgiordania e rafforzato ulteriormente l’assedio alla Striscia di Gaza. Tale situazione durerà per almeno tre giorni, in occasione della festa ebraica di Purim.
Fonti di informazione israeliane hanno riferito che esistono rapporti dellIntelligence che mettono in guardia sul rischio di attentati durante la festività, che cade venerdì.
Secondo le fonti di sicurezza, la chiusura dei territori palestinesi potrebbe proseguire "finché non sarà accertata la fine del pericolo".
La stampa israeliana spiega che lallerta nasce anche dalla preoccupazione delle forze di polizia per eventuali reazioni da parte del partito libanese Hezbollah durante il 40° giorno dalluccisione del loro capo militare, assassinato dal Mossad.
I media aggiungono che durante questa festa i mercati saranno molto affollati e ciò "potrebbe causare molte perdite umane nel caso di attentato".
Le forze di sicurezza israeliane sostengono di aver ricevuto "più di sette informative che confermerebbero che da diverse parti si stanno progettando attentati contro obiettivi israeliani da eseguirsi in questa giornata". L’Intelligence israeliana ha espresso timore per eventuali azioni di Hezbollah e di fazioni palestinesi, in particolare Hamas, in rappresaglia per i massacri perpetrati dall’esercito a Gaza.
Cresce anche la preoccupazione della sicurezza israeliana per la possibilità di altri bombardamenti palestinesi su Sderot, proprio durante la festa di Purim: lesercito ha dato ordine agli abitanti di "non radunarsi in gruppo".