Fplp: in corso un genocidio contro i palestinesi.


Gaza – Infopal. Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, in un comunicato stampa, ha definito le pratiche delle autorità di occupazione israeliane, del loro esercito e dei coloni ai danni del popolo palestinese una “graduale guerra di sterminio e di espulsione, e una nuova Nakba palestinese. Perfino Nakba è diventata una parola proibita, chi la pronuncia viene punito dalla legge: la legge della giungla xenofoba dell’occupazione”.

Nel comunicato si ricorda quindi che tali pratiche sono numerosissime, e vanno dalla confisca delle terre alle demolizioni delle case, dalla violazione dei luoghi sacri di tutta la Palestina (citando come esempi Umm al-Fahem e Gerusalemme) al brutale assedio imposto a un milione e mezzo di palestinesi nella Striscia di Gaza, dall’incendio dei raccolti agricoli ai saccheggi e al prosciugamento delle fonti idriche, dalla cancellazione della lingua araba all’ebraicizzazione dei nomi dei siti e delle città arabe palestinesi: il tutto calpestando il diritto umanitario internazionale e l'opinione pubblica mondiale.

Il Fronte ha quindi chiesto alla leadership palestinese e alla Lega Araba di assumersi le proprie responsabilità, “porre fine allo stato di coma e di silenzio terribile che copre questi crimini – commessi alla luce del sole – , opporsi al genocidio” e interrompere tutte le relazioni diplomatiche e economiche arabo – israeliane.

Un appello è stato poi lanciato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, all’Assemblea Generale per i diritti umani e a tutte le istituzioni internazionali di competenza “perché fermino quest’‘Olocausto’ scatenato dalla potenza occupante contro il popolo palestinese e contro l’intero Medio Oriente”.

Il movimento ha infine avvertito che “continuare a tacere e restare sottomessi rende l'occupazione ancora più violenta e criminale, e aumenta inoltre l’ipocrisia della comunità internazionale, il suo doppio gioco e le parole vuote sul cosiddetto ritorno al processo di pace, pronunciate per scopi puramente mediatici”.

 

 

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