Francesca Albanese, ONU, lancia l’allarme sul rischio trasferimento forzato dei gazawi al Sinai

InfoPal. Questa mattina, Francesca Albanese, Relatrice speciale Onu nei Territori occupati, nel suo account X ha lanciato l’allarme sulla II fase della guerra israeliana su Gaza, e sul “rischio di spingere l’esausta popolazione di Gaza al confine con l’Egitto e verso la deportazione al Sinai. Questo può causare il più grande trasferimento forzato di Palestinesi in una lunga storia di trasferimento forzati di Palestinesi”.

La divisione di Gaza (*)

Israele divide Gaza in settori per forzare lo spostamento della popolazione civile. La domanda persistente è se ciò venga fatto per ottenere un vantaggio militare o in qualche modo offrire una “zona sicura” che escluda l’illegittimità del trasferimento forzato.

1/3 – Le zone sicure, come previsto dalla Prima e dalla Quarta Convenzione di Ginevra, devono essere istituite per proteggere i feriti, i malati e i civili dagli effetti delle ostilità e non devono essere attaccate.
2/3 – Una potenza occupante, come Israele a Gaza, può istituire tali zone sicure, ma la “buona pratica” mostra che è necessario un accordo reciproco tra le parti per riconoscere le zone sicure, non abusarne o attaccarle. Ad esempio, le zone sicure non possono essere utilizzate per il trasporto di risorse militari.
3/3 – Nel contesto delle attuali ostilità a Gaza sembra che non sia stato raggiunto alcun accordo di questo tipo per le zone sicure riconosciute. In tal caso non offrirebbe alcun rifugio alla popolazione civile, e il loro spostamento equivarrebbe a un trasferimento forzato e non a una valutazione ammissibile verso la sicurezza.

(*). Itay Epshtain @EpshtainItay

Senior Humanitarian Law and Policy Consultant; Special Advisor @NRC_Norway