La Marcia internazionale per la libertà di Gaza non riposa neanche il primo dell’anno, e dopo la giornata di ieri segnata dalle violente cariche della polizia contro gli attivisti che avevano tentato di manifestare nel centro del Cairo oggi in 400 sono tornati in piazza e si sono concentrati davanti al grattacielo che ospita l’ambasciata di Israele nel quartiere di Giza, lo stesso dov’è situata la rappresentanza diplomatica francese di fronte alla quale da ormai cinque giorni centinaia di manifestanti d’oltralpe sono accampati per protestare contro il divieto egiziano di poter entrare nella striscia di Gaza. Raggiunta telefonicamente Mila Pernice, del Forum Palestina, riferisce che circa 400 attivisti – per lo più italiani e francesi, ma anche scozzesi – sono arrivati sotto il grattacielo intorno alle 11.00 ora locale con bandiere palestinesi, cartelli, striscioni e gridando slogan contro l’assedio a Gaza, per la libertà della Palestina, contro il governo egiziano complice dell’affamamento della popolazione palestinese. Sui cartelli si può leggere “Free Gaza”, “Boycott Israel”, “Break the siege to Gaza” mentre uno striscione recita in francese “Israele stato sionista, fascista, terrorista”. Rispetto alla dura repressione di ieri il comportamento delle forze di sicurezza egiziane è stato molto più morbido, almeno fino al momento in cui scriviamo: i primi funzionari di Polizia sono arrivati sul luogo della manifestazione solo 15 minuti dopo l’arrivo dei manifestanti, e poco dopo sono giunti i reparti antisommossa, che hanno circondato con i loro cordoni gli attivisti ma per ora tenendosi ad una relativa distanza. Forse la relativa tolleranza di oggi è il risultato delle proteste che in tutto il mondo hanno preso di mira il governo egiziano dopo l’aggressione subita ieri dai manifestanti nei pressi del Museo Egizio da parte dei reparti antisommossa. Alla manifestazione di oggi stanno partecipando anche un gruppo di attivisti e attiviste israeliane che sono giunte al Cairo ieri pomeriggio per unirsi ai 1400 internazionalisti presenti in Egitto a partire dal 25 dicembre scorso per dar vita alla Gaza Freedom March il cui intento prioritario è rompere l’assedio israeliano-egiziano alla Striscia di Gaza, ricordare i 1400 palestinesi morti durante i bombardamenti dello scorso anno e consegnare alla martoriata popolazione palestinese gli aiuti umanitari, scolastici e sanitari raccolti nei 42 paesi che aderiscono all’iniziativa. Mila Pernice racconta che gli automobilisti che passano vicino alla manifestazione esprimono vistosamente la loro approvazione nei confronti della protesta suonando il clakson, mostrando le dita a forma di V per Vittoria, salutando. Oggi e ieri praticamente tutti i quotidiani egiziani, compresi quelli legati al regime di Mubarak, dedicano le prime pagine alla Marcia Internazionale e ai suoi obiettivi. Un nuovo importante risultato che premia la fermezza e la tenacia degli internazionalisti.
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