Giornalismo mainstream tra fonti mai verificate e fake: la “decapitazione” di neonati da parte di Hamas non è mai avvenuta

Giornalismo mainstream tra fonti mai verificate e fake: la “decapitazione” di neonati da parte di Hamas non è mai avvenuta

InfoPal. Di Lorenzo Poli e Angela Lano. Martedì 10 ottobre 2023, l’Ansa ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Oltre 1.200 morti in Israele. Neonati decapitati in un kibbutz. L’esercito verso l’offensiva totale”. Seconda la notizia, le cui fonti, a quanto pare, non sono state verificate, come invece un caso brutale come questo meriterebbe, Hamas avrebbe decapitato neonati israeliani tenuti in ostaggio. Ma l’esercito israeliano afferma di non saperne nulla.

Vediamo un passaggio del pezzo dell’Ansa: “L’orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo. Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati “decapitati”, hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24″. E continua: “Nel kibbutz – le hanno riferito i responsabili dell’esercito – sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage”. 

A noi della redazione di InfoPal, fin dall’inizio, è sembrata un fake, in quanto non è credibile che la Resistenza palestinese possa aver fatto una cosa del genere: non è mai stato nel suo modus operandi colpire i bambini e le donne. Tali nefandezze sono state compiute, invece, durante le azioni di pulizia etnica intraprese in vari momenti storici da Israele contro la popolazione nativa palestinese, per esempio durante l’Operazione Piombo Fuso nel 2009, con attacchi a base di bombe al fosforo bianco che colpirono centinaia di bambini palestinesi. Il suprematismo bianco israeliano da anni prende di mira le giovani generazioni con il fine di annientarle, demoralizzarle e farle retrocedere dalla resistenza. La stessa offensiva in corso contro la Striscia di Gaza assediata, si configura come una barbarie genocida contro la popolazione civile, soprattutto donne e bambini. Ma i doppi standard dei media mainstream italiani non la ritengono tale e la occultano, andando a cercare, invece, notizie non verificate, fattoidi, fake o altro, per denigrare la Resistenza palestinese, legittimata dal diritto internazionale in caso di occupazione di territorio nativo.

Fake news del mainstream.

La giornalista israeliana Nicole Zedek, che ha pubblicato le informazioni sui “40 bambini ebrei a cui Hamas ha tagliato la testa”, ha ammesso di aver mentito.

In precedenza, in un rapporto al canale televisivo israeliano i24News, aveva detto di aver visto 40 bambini con la testa mozzata nell’insediamento di Kfar Aza dopo che era stato preso sotto il controllo di Hamas. La comunità internazionale ha chiesto di fornire prove, ma lei si è rifiutata di fornirle. Adesso ha ritrattato completamente le sue dichiarazioni.

Zedeck rivela che l’informazione le era stata passata da alcuni soldati e quindi non ha prove dirette. I media occidentali hanno fatto il titolo su questa notizia farlocca senza neanche verificarla.

La cosa più importante è che l’informazione sui 40 bambini decapitati si è già diffusa in tutto il mondo, e solo pochi vedranno la smentita, perché non sarà trasmessa in modo così massiccio.

Alla smentita si unisce anche Oren Ziv, giornalista israeliano di 972mag: “Durante il tour a Kfar Azza, non abbiamo visto prove di ‘Hamas che massacra i bambini’. E’ deplorevole che Israele ora usi queste false accuse per intensificare i bombardamenti su Gaza.

Un’altra smentita si aggiunge alla lista:

Ricapitolando: l’Ansa riporta la notizia non verificandola, prendendola dalla giornalista di i24News che a sua volta non l’ha verificata, ma l’esercito israeliano, quello direttamente testimone degli ipotetici fatti, dice di non saperne nulla, e pure altri giornalisti e testimoni negano i fatti, oramai chiaramente solo FAKE.

Ci aspettiamo che l’Ordine dei Giornalisti italiano se ne occupi.

Ma facciamo un po’ di chiarezza storica e geopolitica in mezzo alle fake del mainstream, che contribuiscono alla confusione del pubblico e alla diffusione dell’odio, alimentando conflitti.

Le barbare decapitazioni del Daesh/ISIS e affini.

La storia e la geopolitica ci insegnano che tali efferati crimini legati alla “decapitazione” sono tipici delle organizzazioni radicali e terroriste come Daesh/ISIS e Al-Qaeda dietro alle quali sappiamo benissimo chi e cosa si cela (1). Si tratta di organizzazioni del radicalismo estremista di base wahhabita, sostenute (e spesso create) da servizi occidentali in funzione destabilizzatrice e come quinta colonna delle agende NATO, e che, dal 2016, durante la Conferenza Islamica mondiale a Groznyj, sono state dichiarate frange “non sunnite” e quindi non considerate “islamiche”.

Purtroppo i media mainstream occidentali agli ordini di USA ed Israele, e delle varie corporazioni del capitalismo egemonico, da anni stanno cercando di assimilare Hamas al Daesh/ISIS e ad altre formazioni terroriste, inserendola nello stesso calderone del “terrorismo islamico”. Un tentativo squallido di disinformazione che vuole celare la verità sui fatti reali: il genocidio dei nativi palestinesi da parte di Israele. 

Per quanto riguarda la notizia riportata dall’Ansa, senza alcuna verifica doverosa, si attesta come non vera: l’esercito israeliano ha affermato di non avere “conferma” delle accuse secondo cui “Hamas avrebbe decapitato bambini”. Il portavoce dell’esercito israeliano, al telefono con l’agenzia turca Anadolu, ha dichiarato che non hanno informazioni che confermino le accuse (allegations) secondo cui “Hamas ha decapitato bambini”. 

“È stato affermato che il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, ‘ha decapitato molti bambini israeliani’, ma quando Anadolu ha contattato al telefono il portavoce dell’unità dell’esercito israeliano e ha chiesto informazioni sulle accuse, la risposta è stata: “Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma al riguardo”.

Si tratta dunque, nuovamente, di una pagina vergognosa e anti-etica del giornalismo italiano.

(1) Si leggano i libri di Michel Chossudovsky, di M. Darius Nazemroaya, di Giulietto Chiesa, di Fulvio Grimaldi e di tanti altri studiosi e giornalisti.