Giornata del bambino palestinese: 190 minori nelle prigioni israeliane

Giornata del bambino palestinese: 190 minori nelle prigioni israeliane

Ramallah – InfoPal. In occasione della Giornata del bambino palestinese, che ricorre oggi, 5 aprile, il ministero per gli Affari dei Prigioneiri di Ramallah ha rilasciato i dati sugli arresti dei minori palestinesi da parte di Israele, e ne ha descritto le condizioni.

“I bambini palestinesi arrestati da Israele vengono sottoposti alle medesime pratiche lesive inflitte agli adulti. I minori arrestati vengono sottoposti a interrogatori condotti in isolamento, vengono maltrattati e torturati, umiliati e traumatizzati, senza alcuna possibilità di difendersi”.

Oggi sono 190 i bambini palestinesi si trovano nelle prigioni israeliane.

“I bambini non vengono risparmiati dalle quotidiane campagne di arresti di Israele (20 cittadini sono stati arrestati oggi a Qalqiliya) e, dal 1967, Israele ha sequestrato decine di migliaia di minori palestinesi, infligendo loro abusi nell’ambito della detenzione.

Dallo scoppio dell’Intifada al-Aqsa (fine settembre del 2000) ad oggi, 9mila bambini palestinesi sono stati catturati, su un totale (dalla stessa data) di 75mila cittadini palestinesi arrestati da Israele.

Nel denunciare la sistematicità di tali pratiche contro l’infanzia palestinese, dal ministero non si esita oggi ad esporre le pratiche più brutali esercitate da Israele contro i minori palestinesi: “pressioni fisiche e psicologiche, scosse elettriche e pestaggi; costrizione a denudarsi e rimanere fuori al freddo o sotto il sole; deprivazione del sonno”.

Tutto ciò avrà delle ripercussioni – in alcuni casi irreversibili – sul futuro dei bambini palestinesi, ai quali, con l’arresto, Israele nega anche l’istruzione, più che un diritto o un obbligo questo, una condizione naturale preferibile, proprio per la funzione sociale che svolge a lungo termine.

“Tra le pratiche di terrore ai quali i nostri bambini vengono sottoposti dagli israeliani sin dal primo momento del fermo, vi è anche quella di essere interrogati all’interno degli insediamenti illegali di Israele, convertiti in centri di detenzione. Ed è qui che i bambini palestinesi vengono sottoposti ad abusi al fine di estorscere loro confessioni”.

Concludono dal ministero: “E’ molto grave la complicità della magistratura israeliana con il governo d’occupazione. I giudici di Israele, infatti, accolgono le confessioni estorte dietro torture, e le giudicano valide ai fini della condanna.

“Per non parlare del diffuso ricorso ai tribunali militari israeliani, le cui condanne detentive nei confronti dei minori si distinguono per estensione (termine), e non sono mancati ergastoli imposti ai bambini palestinesi”.