Giudice libanese eletto presidente della ICJ

L’aja. Martedì, il giudice libanese Nawaf Salam è stato eletto dai suoi colleghi presidente della Corte internazionale di giustizia (ICJ), per un mandato di tre anni, ha affermato la Corte mondiale in un comunicato.

Il presidente Salam è membro della Corte dal 6 febbraio 2018 e da luglio 2007 a dicembre 2017 era stato ambasciatore e rappresentante permanente del Libano presso le Nazioni Unite a New York.

Segue il giudice americano Joan E. Donoghue, presidente dal 2021 al 5 febbraio 2024. Donoghue ha guidato la corte quando ha imposto misure provvisorie contro Israele, il 26 gennaio, chiedendo a Tel Aviv di riferire alla corte un mese dopo l’ordine emesso e dimostrare le misure adottate per prevenire il genocidio a Gaza.

Salam era tra i 17 giudici dell’ICJ incaricati di emettere l’ordine in seguito alle accuse di genocidio del Sud Africa contro Israele.

Nello stesso scrutinio è stata eletta vicepresidente dell’ICJ la giudice Julia Sebutinde dell’Uganda. Sebutinde è stata l’unico giudice a votare contro tutte le misure approvate dalla Corte Internazionale di Giustizia contro Israele, il mese scorso, inclusa quella per consentire l’accesso agli aiuti umanitari a Gaza.

Le sue azioni hanno visto il governo dell’Uganda prendere le distanze da lei. In un post su X, l’ambasciatore e rappresentante permanente dell’Uganda presso le Nazioni Unite, Adonia Ayebare, ha affermato che “la sentenza del giudice Sebutinde presso la Corte internazionale di giustizia non rappresenta la posizione del governo dell’Uganda sulla situazione in Palestina”.

Ha chiarito che “lei ha precedentemente votato contro il caso dell’Uganda sulla RDC [Repubblica Democratica del Congo]. Il sostegno dell’Uganda alla difficile situazione del popolo palestinese è stato espresso attraverso il modello di voto dell’Uganda alle Nazioni Unite”.

(Fonti: ICJ, MEMO).