Gli ebrei ortodossi sull’olocausto
Discorso del rabbino Aharon Cohen di Naturei Karta alla conferenza internazionale sull’olocausto "Review of the Holocaust: Global Vision", Teheran, 11-12 dicembre
http://www.pasti.org/nkusa3.html
1. Cari amici, fratelli e colleghi, siamo qui riuniti per discutere e considerare da molti punti di vista un argomento terribilmente rilevante tra tutti gli eventi tragici della seconda guerra mondiale, quello che è stato chiamato l’Olocausto. Come è noto la questione riguarda le politiche adottate e le azioni compiute dalla Germania nazista contro il popolo ebraico. Il tutto naturalmente nel contesto delle loro assai più ampie attività omicide in quell’epoca. Cercherò di spiegare come gli ebrei ortodossi considerano la questione.
2. Prima di tutto consentitemi di esprimere agli illustri organizzatori di questo convegno la riconoscenza per aver consentito ai miei colleghi e a me l’opportunità di esprimere il nostro punto di vista sulla questione. Consideriamo questa opportunità un grande privilegio.
3. Io e i miei colleghi siamo conosciuti come ebrei ortodossi, cioè ebrei che si sforzano di vivere la loro vita interamente secondo l’antica religione e pratica di vita ebraica conosciuta come Giudaismo. Noi siamo qui sotto le insegne del gruppo conosciuto come Naturei Karta, che non è un movimento o un’organizzazione separata, ma è composto dai sostenitori della filosofia che esprime l’opposizione del giudaismo ortodosso all’idea conosciuta col nome di Sionismo, cioè il movimento nazionalista secolare per la formazione di uno Stato settario in Palestina. Come è noto, il Sionismo e l’Olocausto nel corso degli anni si sono sempre più venuti intrecciando e i sionisti ne parlano continuamente per portare avanti la loro ideologia e i loro obiettivi illegittimi.
4. Noi siamo molto attenti a partecipare a occasioni come questa, perchè sentiamo di avere un dovere religioso e insieme umanitario su base religiosa di propagare il più possibile il nostro messaggio. Prego perciò affinchè le nostre discussioni e conclusioni siano corrette e vere in ogni aspetto.
5. Vorrei in primo luogo ribadire brevemente per ciascuno dei presenti, data la rilevanza che ciò ha sul tema dell’Olocausto, il fatto che Giudaismo e Sionismo sono concetti completamente diversi e diametralmente opposti. Il Giudaismo è una antichissima divina pratica di vita che si rifa a millenni di contenuti morali, etici e religiosi. Il Sionismo è un concetto secolare e nazionalista relativamente nuovo – ha poco più di cent’anni – del tutto privo di etica e morale. Anche bisogna dire che purtroppo ci sono gruppi religiosi tra il popolo ebraico che sono stati coinvolti e infettati dalla filosofia nazionalista del Sionismo e hanno "incatenato" il Sionismo al Giudaismo, in modo scorretto e falso, contrario agli insegnamenti del Giudaismo tramandati di generazione in generazione.
6. Il Giudaismo insegna che la Terra Santa oggi conosciuta come Palestina fu sì promessa al popolo ebraico, ma solo in base a determinate condizioni. Sostanzialmente dovevamo mantenere i più alti livelli morali, etici e religiosi. I nostri precetti religiosi e i nostri libri – la Torah – sono colmi di ammonimenti sul fatto che il mancato rispetto di quelle condizioni avrebbe comportato la dispersione del popolo ebraico in un esilio per decreto divino.
7. Ed è proprio quello che è avvenuto. Le condizioni non sono state soddisfatte al livello richiesto e il popolo ebraico è stato disperso ai quattro angoli del pianeta, come la storia conferma. E ancora oggi il popolo ebraico vive in questo esilio per decreto divino, in cui ci è chiesto di essere cittadini leali dei paesi in cui ci troviamo e ci è proibito, sotto giuramento, di cercare di por termine all’esilio con l’opera delle nostre mani. Ci è proibito, sotto giuramento, di cercare di formare un nostro Stato in Palestina. Contravvenire a queste proibizioni significherebbe ribellarsi alla volontà dell’Onnipotente e siamo avvertiti delle tremende conseguenze che un simile tentativo comporterebbe.
8. La filosofia del movimento secolare sionista ignora del tutto e trasgredisce quest chiari precetti ebraici cui ho accennato e per questo motivo il Sionismo fu condannato fin dal principio dalle maggiori autorità religiose ebraiche.
9. Per di più, fin dall’inizio, il Sionismo ha completamente ignorato il fatto che c’era in Palestina una popolazione nativa composta soprattutto da palestinesi e i sionisti hanno adotato una politica che mirava a togliere ai palestinesi la speranza di autodeterminazione nel paese che avevano abitato per secoli e a spogliarli delle loro case, beni e vite. In questo modo i sionisti hanno orribilmente calpestato la giustizia umanitaria con le sue fondamenta religiose.
10. Il Giudaismo invece predica la misericordia e il rispetto della proprietà, per non parlare dela vita, di ogni essere umano.
11. Da quanto detto risulta chiaramente, primo, che i sionisti non rappresentano affatto tutto il popolo ebraico e, in secondo luogo, che l’antisionismo deve essere incoraggiato e non va confuso con l’antica superstizione dell’antisemitismo, cosa che sappiamo essere assai ben compresa qui nella Repubblica Islamica dell’Iran, dove la comunità ebraica vive in pace godendo di pieni diritti civili così come ha fatto per millenni.
12. Ebbene, uno dei pilastri che giustificherebbero il sionismo è l’Olocausto, con i sionisti che dicono che gli ebrei devono avere un loro Stato per impedire (così dicono) che un fatto come l’Olocausto abbia mai a ripetersi. ‘Mai più’ è il loro slogan. Vorrei perciò esprimere il punto di vista degli ebrei ortodossi sull’Olocausto.
13. Innanzitutto, i fatti. Non c’è alcun dubbio che durante la seconda guerra mondiale si sviluppò una terribile e catastrofica politica e una pratica genocida perpetrata dalla Germania nazista contro il popolo ebraico, confermata da innumerevoli testimoni diretti sopravvissuti e pienamente documentata più e più volte. Personalmente le peggiori atrocità della guerra mi sono state risparmiate perchè vivevo in Inghiltera e il paese non fu occupato dalla Germania nazista. Tuttavia io stesso e molti, molti altri abbiamo perso innumerevoli amici e parenti che persero la vita sotto il dominio nazista per gli omicidi intenzionali e il genocidio. Tre milioni in Polonia, più di mezzo milione in Ungheria, molte decine o centinaia di migliaia in Russia, Slovacchia, Francia, Belgio, Olanda e altrove. Di solito si parla di sei milioni. La cifra esatta può essere oggetto di dibattito ma il crimine non è meno orribile se i milioni di vittime (e si contano a milioni) sono sei, cinque o quattro. Anche i metodi con cui furono uccisi sono irrilevanti, camere a gas (di cui esistono testimonianze oculari), plotoni di esecuzione o altro. Il crimine rimane lo stesso e sarebbe un affronto terribile alla memoria delle vittime se in qualche modo minimizzassimo le colpe per quel crimine.
14. La dottrina e la posizione degli ebrei ortodossi però insegnano che gli autori di un crimine, benchè pienamente colpevoli e responsabili delle loro azioni, non avrebbero mai potuto portare a termine il loro disegno malvagio se l’Onnipotente non lo avesse voluto. In questo senso perciò la vittima o le vittime devono certo cercare di evitare il male ma, se ciò si avvera impossibile, devono accettare la volontà dell’Onnipotente. La nostra dottrina ci insegna che, in conseguenza del decreto divino dell’esilio che ci è imposto, non è compito del popolo ebraico fare giustizia dei nostri persecutori. Questo compito spetta all’Onnipotente. Nostro compito è accettare la volontà dell’Onnipotente e cercare di migliorarci, eliminando dal nostro comportamento le azioni che possono aver causato la nostra sofferenza. Questo è stato l’attegggiamento degli ebrei nel corso di una lunga storia di sofferenza.
15. Non possiamo in nessun caso avere l’ardire di sottrarci, per così dire, alla volontà dell’Onnipotente e pensare di essere in grado di evitare il ripetersi di simili avvenimenti. Sarebbe un’eresia.
16. I sionisti, con le loro pacchiane posizioni secolari, si muovono in totale contrapposizione a questa filosofia e osano dire ‘Mai più’. Hanno l’ardire di pensare di poter impedire all’Onnipotente di ripetere un ‘Olocausto’. Questa è eresia.
17. Oltre a ciò, come ben sappiamo, essi combinano l’errore di questa posizione con la crudeltà e la durezza con cui opprimono il popolo palestinese.
18. Devo aggiungere che l’uso che i sionisti fanno dell’Olocausto per favorire il loro Stato settario è un capolavoro di ipocrisia, se solo si tiene presente che essi hanno utilizzato a loro vantaggio tutte le fasi dell’oppressione nazista per raggiungere l’obiettivo della creazione di uno Stato. Negli anni trenta, quando la politica nazista era l’espulsione degli ebrei dalla Germania, è ben documentata la collaborazione dei sionisti che operarono di concerto – lo sottolineo, di concerto – con le autorità naziste per evacuare gli ebrei ‘adatti’, materiale per pionieri giovani e sani, dalla Germania alla Palestina. Poi, durante la guerra, mentre erano in corso i massacri, è nuovamente ben documentata la loro insensibilità e il rifiuto di prestare soccorso anche quando avrebbero potuto farlo. Avevano bisogno delle sofferenze e dei massacri per poter far pressione per il loro Stato quando la guerra fosse finita. Infine, dopo la guerra, hanno trasformato tutta la vicenda dell’Olocausto e la pietà e la simpatia che essa evocava quasi in un articolo di fede per rafforzare il più possibile l’acquisizione del loro Stato, sostenendo che il Sionismo aveva lo scopo di impedire un nuovo Olocausto, quando invece avevano approfittato dell’Olocausto per decenni. Poi passarono a giustificare le loro atrocità contro i palestinesi per portare avanti la loro causa.
19. Riassumendo, la posizione degli ebrei ortodossi è che l’olocausto, un fatto terribile comunque lo si voglia interpretare, c’è stato, eccome. Ma non può assolutamente essere utilizzato per giustificare la causa e le azioni criminali e illegittime del sionismo.
20. Amici miei, lasciatemi concludere con la preghiera che quella che è la cuasa che provoca tensione e spargimento di sangue nel Medio Oriente e cioè lo Stato conosciuto come Israele possa essere completamente e pacificamente eliminata, per essere sostituita da un regime pienamente confacente con le aspirazioni dei palestinesi. Arabi ed ebrei potranno allora vivere pacificamente insieme come hano fatto per secoli.
21. E che ci sia dato di vedere il tempo in cui la gloria dell’Onnipotente sarà rivelata a tutti e tutta l’umanità vivrà in pace.