Betlemme – Ma’an. Secondo gli organizzatori della Marcia globale per Gerusalemme in onore della Giornata della Terra, svoltasi ieri, il corteo ha portato grandi cambiamenti grazie alla realizzazione della maggior parte dei suoi scopi.
Tre erano gli obiettivi principali che si era posta la Marcia, in base a quanto ha riferito a Ma’an il coordinatore generale della marcia Ribhi Hallum, attivo in Giordania. Il primo di questi, afferma, era quello di gettare le basi per future attività dello stesso tipo. La manifestazione era divisa in due parti, la prima della quale consisteva nell’organizzare cortei e sit-in di protesta in Giordania, Libano, Siria ed Egitto.
La seconda parte di quest’obiettivo, ha aggiunto Hallum, era manifestare e affrontare faccia a faccia l’occupazione all’interno della Palestina, “per dimostrare che il popolo palestinese esiste ancora, e che resta ancora saldamente aggrappato alle sue terre”.
Il secondo obiettivo, continua il coordinatore, era quello di evidenziare che la questione della Palestina non è più la causa del solo popolo palestinese, ma è anzi diventata una causa globale, e questo è emerso dalla partecipazione di attivisti di solidarietà provenienti da 84 paesi.
Il terzo obiettivo era infine quello di mostrare come l’occupazione sia destinata, un giorno, a scomparire, per quanto a lungo possa sopravvivere.
Hallum ha quindi spiegato che gli organizzatori della marcia non badano tanto al numero dei partecipanti all’evento, quanto al numero di paesi di origine registrati tra loro, in modo da ottenere un riscontro del sostegno internazionale alla Palestina.
Per la prima volta, ha poi sottolineato, più di 57mila cittadini giordani hanno partecipato alle diverse attività lanciate nel loro paese in occasione della Giornata della Terra.
Anche Raja Aghbariyya, membro del comitato organizzativo in Israele, ha confermato che la Marcia ha raggiunto i suoi obiettivi sia a livello internazionale che nei paesi arabi.
Ha quindi messo in evidenza come esista già il progetto di organizzare manifestazioni simili il 15 maggio per l’anniversario della Nakba. I preparativi sono in corso, afferma Aghbariyya.