Washington – Reuters/Ma’an. Lunedì gli Stati Uniti hanno esortato Israele a riconsiderare la decisione di costruire più di 3.000 case nei territori occupati della Cisgiordania e a Gerusalemme Est, affermando che l’idea è controproducente verso gli sforzi di pace con i palestinesi.
In collera per l’aggiornamento dello status palestinese da “entità osservatrice” a “Stato non membro” durante l’Assemblea generale dell’ONU, nel vertice della settimana scorsa, Israele ha subito promesso che avrebbe costruito nuove abitazioni per i coloni.
“Esortiamo i leader israeliani a riconsiderare queste decisioni unilaterali e a esercitare moderazione perché queste azioni sono controproducenti e rendono più difficile la ripresa dei negoziati diretti per giungere a una soluzione a due stati”, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, durante una conferenza stampa.
“Ribadiamo la nostra opposizione di lunga data alle attività di insediamento di Israele e di costruzione a Gerusalemme Est”, ha spiegato.
Il Dipartimento di Stato ha anche affermato che costruire potrebbe danneggiare gli sforzi per raggiungere una soluzione a due stati.
“Gli Stati Uniti si oppongono a tutte le azioni unilaterali, comprese le attività di insediamento in Cisgiordania e la costruzione di case a Gerusalemme Est, in quanto complicano gli sforzi per la ripresa dei negoziati diretti e bilaterali”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato, Mark Toner, in un comunicato.
“Ciò include la costruzione nella zona E-1 in quanto questa zona è particolarmente sensibile e costruire sarebbe particolarmente dannoso per gli sforzi per il raggiungimento di una soluzione a due stati”.
Israele ha precisato lunedì di non avere intenzione di fare marcia indietro per quel che riguarda l’espansione degli insediamenti che comprende “una suddivisione preliminare e lavoro di pianificazione” per l’alloggiamento dei coloni nella cosiddetta “E1”, la zona est di Gerusalemme.
“Abbiamo chiarito al governo israeliano che tale azione è contraria alla politica degli Stati Uniti”, ha detto Toner nella sua dichiarazione, in cui invitava Israele e i palestinesi a porre fine ad azioni unilaterali e adottare misure per tornare a negoziati diretti.
Israele ha annunciato piani per costruire più di 3.000 case nei territori occupati della Cisgiordania e di Gerusalemme Est venerdì, il giorno dopo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha concesso il riconoscimento de facto alla Palestina nonostante Israele e le obiezioni americane.