Gruppi per i diritti esortano UE ad adottare un approccio consistente nella difesa dei diritti palestinesi

Ramallah – WAFA. L’Istituto del Cairo per gli studi sui diritti umani (CIHRS) ed i suoi partner in Europa e Palestina, tra cui al-Haq, hanno scritto alle principali istituzioni dell’Unione Europea (UE), agli Stati membri e al Regno Unito, esortandoli a sostenere lo stato di diritto internazionale e diritti del popolo palestinese all’attuale sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, secondo quanto affermato in un comunicato stampa di al-Haq.

Le lettere sottolineano le priorità dell’UE nei forum delle Nazioni Unite sui diritti umani nel 2022, vale a dire il suo impegno a rispettare, proteggere e mettere in pratica i diritti umani e lo Stato di diritto “in modo coerente e consistente in tutti i settori delle sue azioni esterne”, sottolinenando anche l’impegno del Regno Unito a difendere i diritti e le libertà dei più oppressi e vulnerabili nel mondo.

Le lettere invitano gli stati a riaffermare il loro impegno di lunga data nei confronti del diritto internazionale e degli standard dei diritti umani, votando a favore delle tre risoluzioni ai punti 2 e 7 dell’ordine del giorno, relativi alla responsabilizzazione, ai diritti umani, alle colonie israeliane e al diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

Il CIHRS ed i suoi partner hanno esortato gli stati a riconoscere e condannare la realtà dell’Apartheid israeliano contro il popolo palestinese e tutte le violazioni associate, e a riconoscere, accogliere e impegnarsi con il contenuto del prossimo rapporto finale del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, che esaminerà il crimine dell’Apartheid.

Inoltre, il CIHRS ed i suoi partner hanno invitato gli stati a sostenere tutti i meccanismi di responsabilizzazione internazionale pertinenti esistenti, vale a dire la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, istituita nell’aprile 2021, e il database delle Nazioni Unite delle imprese coinvolte nella colonizzazione israeliana, come mezzo per porre fine all’attuale ciclo di impunità concesso a Israele.

Data la designazione infondata da parte di Israele di sei importanti organizzazioni palestinesi per i diritti umani come “terroriste” e “illegali”, il CIHRS ed i partner hanno anche esortato gli stati a chiedere a Israele di revocarla immediatamente e di garantire la continuità e la protezione della società civile palestinese e dei difensori dei diritti umani.

Inoltre, hanno invitato gli stati a chiedere ad Israele di fermare immediatamente la sua annessione di terra palestinese e l’espansione delle sue colonie nei Territori occupati, a cessare lo sfollamento forzato di persone protette, e a porre fine alla sua politica di detenzione amministrativa e rilasciare tutti prigionieri politici palestinesi.

“Durante questa sessione del Consiglio, la comunità internazionale deve esortare Israele a revocare immediatamente, completamente e incondizionatamente la sua prolungata chiusura illegale ed il blocco sulla Striscia di Gaza”, hanno sottolineato le organizzazioni per i diritti umani.