Guerra di Gaza 2023-2024: il più grande esodo palestinese di massa dal 1948

Gaza – Quds News. Mentre la guerra a Gaza supera il traguardo dei 100 giorni, gli attacchi aerei israeliani continuano a devastare la regione, causando più di 24 mila morti vittime, il 70% delle quali sono donne e bambini.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che i 100 giorni di guerra a Gaza rappresentano un secolo di sofferenza per i suoi abitanti. Inoltre, il commissario generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha affermato che i palestinesi stanno affrontando il più grande esodo di massa dal 1948 a causa dei continui bombardamenti.

I residenti di Gaza subiscono un tragico sfollamento che non è cessato dall’inizio degli attacchi israeliani, all’inizio di ottobre. Molti sfollati fanno un parallelo tra le loro esperienze e la condizione dei loro antenati durante la Nakba del 1948.

La tragedia dello sfollamento.

La portavoce dell’UNRWA, Tamara al-Rifai, ha espresso preoccupazione e tristezza per la catastrofe che ha colpito numerose famiglie, sfollando e colpendo molti bambini.

Dopo 100 giorni di guerra, 1,9 milioni di persone a Gaza sono state costrette a sfollare: l’85% della popolazione è senza un riparo, cercando rifugio nelle strutture e nei centri dell’UNRWA.

La popolazione di Gaza deve far fronte a gravi carenze nell’assistenza sanitaria, nella prevenzione delle malattie e a diffuse epidemie. La ripresa da questa crisi rappresenta una sfida significativa […].

L’UNRWA ha chiesto un cessate il fuoco immediato, nel rispetto delle regole umanitarie, e ha sottolineato la necessità cruciale di un massiccio afflusso di aiuti umanitari contemporaneamente alla cessazione delle ostilità.

Infrastrutture e crisi umanitaria.

Le statistiche a Gaza rivelano che più della metà delle unità abitative sono state distrutte o rese inadatte. Secondo al-Rifai, il ritorno nelle aree evacuate è impossibile fino a quando le autorità d’occupazione israeliane non daranno garanzie per prevenire futuri attacchi.

“Nonostante le continue pressioni per l’apertura dei valichi umanitari e del valico di Rafah da parte egiziana, la situazione attuale rimane insufficiente per gestire un gran numero di camion di aiuti, esacerbando la crisi”, ha dichiarato.

I negoziati internazionali proseguono per separare le questioni politiche dagli aiuti umanitari, assicurando ai gazawi la giusta assistenza e protezione secondo il diritto umanitario internazionale.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.