Hamas e i leader del Jihad accolgono il riconoscimento dell’Onu

Gaza – Ma’an. Le dirigenze di Hamas e del Jihad islamico,  venerdì hanno accolto con favore il riconoscimento della Palestina come Stato non membro delle Nazioni Unite, una mossa di  Fatah, loro rivale politico.

Dagli  otto giorni di guerra di Israele contro Gaza conclusasi il 21 novembre, le fazioni da tempo in lotta hanno fatto una serie di concessioni, alimentando le speranze che potrebbero riconciliare i loro governi separati in Cisgiordania e a Gaza.

Hamas, che governa Gaza, aveva respinto la richiesta alle Nazioni Unite, che è una parte fondamentale della strategia diplomatica del presidente, leader di Fatah, Mahmoud Abbas.

Insieme con i colleghi islamici del Jihad islamico, Hamas ha ammorbidito la sua posizione dopo la guerra di Gaza, che è stata considerata a livello locale come un successo per i militari dei partiti.

Il primo ministro di Hamas a Gaza, Ismail Haniyah, ha detto venerdì che il voto era il culmine della vittoria di Gaza e l’affermazione della fermezza palestinese.

Affrontando una manifestazione in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame nella città di Gaza, Haniyah ha detto che aveva seguito gli sviluppi, e ha ringraziato i 138 paesi che hanno votato a favore nella notte di giovedì.

Ha aggiunto che il movimento ha accolto con favore la richiesta, pur continuando a “non riconoscere Israele” e a “non mollare un centimetro di terra palestinese”.

Il segretario generale del Jihad islamico, Ramadan Shalah, ha fatto eco ai commenti di Haniyah, chiamando il voto un “momento storico”.

L’accettazione della Palestina come Stato non membro nell’ambito delle Nazioni Unite riporterà la Palestina al suo popolo vero, ha affermato.

Ma il movimento ha anche aggiunto un avvertimento: Shalah ha detto che la richiesta non dovrebbe “rimuovere una gran parte dei diritti dei Palestinesi sotto la bandiera dei negoziati e la legittimazione internazionale”.

Il Jihad islamico e Hamas accusano l’Autorità palestinese di Fatah in Cisgiordania di rinunciare al diritto dei profughi palestinesi di tornare nelle case da cui sono stati espulsi da Israele nella  guerra del 1948.

Entrambe le fazioni si riferiscono a Israele come parte della Palestina, anche se tra gli alti funzionari di Hamas, compreso il capo del politburo Khaled Meshaal, affermano di volere uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, in linea con la politica di Abbas.

Mashaal ha detto che il voto dell’Onu “unificherà  gli sforzi nazionali palestinesi” come parte del processo di riconciliazione con il movimento Fatah di Abbas.

“Ho comunicato ad Abu Mazen (Abbas) che noi vogliamo che questa azione sia parte di una strategia nazionale palestinese”, ha affermato Meshaal in un’intervista a Reuters.