Hamas rifiuta l’imposizione di un’amministrazione esterna su Gaza

Gaza – PIC. Il Movimento di resistenza islamica Hamas ha affermato che l’amministrazione della Striscia di Gaza è una questione nazionale palestinese e “non permetteremo a Israele e ai suoi sostenitori di interferire o di imporci una tutela”.

In una dichiarazione rilasciata giovedì, il Movimento ha aggiunto che “le fazioni palestinesi riaffermano la loro posizione nazionale unificata secondo la quale non ci sarà alcun accordo o scambio di prigionieri se non con una cessazione completa dell’aggressione contro il nostro popolo a Gaza”.

Secondo la dichiarazione, Hamas ha annunciato il suo “pieno sostegno agli sforzi per fornire soccorso al popolo palestinese e alleviare le sue sofferenze, esprimendo la sua disponibilità a cooperare e a collaborare con gli organi governativi e le istituzioni competenti al fine di rafforzare la capacità di recupero dei palestinesi e proteggere il fronte interno dai piani dell’occupazione israeliana”.

D’altra parte, Sami Abu Zuhri, capo del dipartimento politico di Hamas all’estero, ha accusato gli Stati Uniti di aver avviato contatti per impedire ad altri Paesi di intentare cause contro Israele, simili a quella portata avanti dal Sud Africa presso la Corte internazionale di giustizia.

Abu Zuhri ha dichiarato in una conferenza stampa a Istanbul: “La Corte ha iniziato le sue sessioni oggi [giovedì], e come palestinesi contiamo su di essa, e speriamo che emetta una decisione che criminalizzi Israele e che fermi la guerra”.

Ha sottolineato che “quello che sta accadendo a Gaza è un genocidio senza precedenti portato avanti dall’occupazione israeliana con il sostegno e la partnership dei Paesi occidentali”.

Ha aggiunto: “Il 60% delle case e delle infrastrutture sono state completamente distrutte, e più di 30 mila persone sono state uccise, tra cui oltre 23 mila sono state portate negli ospedali, mentre il resto è sotto le macerie ed i detriti [degli edifici distrutti]”.

Ha sottolineato che la resistenza palestinese continuerà a combattere, a prescindere dalla durata, aggiungendo che “ha armi sufficienti per continuare nonostante l’assedio”.

Abu Zuhri ha chiesto di continuare a fornire aiuti, sostegno umanitario, attività ed eventi di supporto nelle città turche, e di continuare la campagna di boicottaggio.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.