I dati del genocidio israeliano a Gaza e la vittoria politica e umana della Resistenza palestinese

Gaza-InfoPal. I dati provenienti da Gaza, forniti dall’Osservatorio per i diritti umani Euro-Med con sede in Svizzera, rivelano il genocidio perpetrato da Israele in 49 giorni: 8.176 bambini uccisi e 4.112 donne: il 61% delle vittime; il 92% delle vittime sono civili (18.460 persone su 20.031); 1.730.000 sfollati (più dell’80% della popolazione di Gaza); una media di 167 bambini e di 377 civili uccisi al giorno.

Si tratta di uno sterminio sistematico eseguito con deliberato calcolo, e che, vista la concentrazione nello spazio e nel tempo, non ha nulla di simile nella Storia delle aberrazioni umane. Possiamo fare il paragone con i 500 anni di genocidio dei nativi americani, portato avanti dai colonizzatori europei, cristiani cattolici e protestanti; con i 500 anni di roghi, caccia alle streghe, torture e orribili uccisioni di eretici e donne, perpetrato dai prelati cristiani e loro invasati seguaci; con la feroce tratta degli schiavi dall’Africa all’America; con gli olocausti del secolo scorso contro ebrei, dissidenti, armeni, ecc.; con le orribili stragi di nativi e dissidenti ad opera degli squadroni della morte made in USA, contro i popoli del centro e sud America… Ma in un periodo così ristretto di tempo e in uno spazio geografico così angusto, questo genocidio è davvero unico nel suo genere. E non potrà mai essere né giustificato né perdonato.

Per fare un riferimento contemporaneo, la guerra in Ucraina ha registrato finora 9.614 morti civili in 20 mesi, secondo l’OHCHR. Ma a Gaza c’è una popolazione 22 volte più piccola di quella ucraina e lo sterminio è stato realizzato in soli 49 giorni. Dunque, questa offensiva a Gaza è 520 volte più letale per i civili rispetto alla guerra in Ucraina.

Non c’è ritorno, per Israele, che già sta affrontando la condanna dei cittadini del mondo (non certo dei governanti corrotti e dei media presstitute), degli uomini e donne libere e coscienti di tutto il Pianeta.

La Resistenza palestinese, con un sapiente ed efficace uso dei social, di video e foto, di brevi notizie in diretta, ha sbaragliato la propaganda milionaria di Israele, mostrando al mondo l’efferatezza sadica e psicopatica del regime di Tel Aviv e dei suoi soldati (e pure dei suoi cittadini che si esaltavano nei video a ogni massacro), il progetto di pulizia etnica della Striscia di Gaza, ma anche della Cisgiordania, la vergognosa complicità di governanti e media occidentali, il doppio standard, i due pesi-due misure, e così via.

Inoltre, video, foto, dichiarazioni degli israeliani catturati a Gaza e rilasciati, testimoniano la differenza umana abissale tra Israele e i Palestinesi, tra l’esercito e i coloni sionisti e la Resistenza palestinese, in particolare il tanto denigrato Hamas, che ha mostrato come i suoi uomini, di tutti i ranghi e livelli, si siano comportati come persone d’onore e umanità, oltreché come brillanti strateghi e combattenti.

E’ una vittoria strategica, politica, umana, sociale, mediatica della Palestina e della sua legittima Resistenza, contro la barbarie coloniale israelo-occidentale e il suprematismo razzista dell’Angloamerica sionista con Europa al seguito.