I “furti” israeliani: ecco quanti soldi Tel Aviv “detrae” dalle entrate dell’ANP ogni mese

Tel Aviv – The Palestine Chronicle. In una dichiarazione, il Direttore generale delle dogane, delle accise e dell’imposta sul valore aggiunto del ministero dell’Economia, Louay Hanash, ha affermato che l’attuale governo israeliano ha di fatto raddoppiato illegalmente le detrazioni unilaterali dal denaro dei contribuenti palestinesi, contrariamente a quanto sostiene la stampa israeliana.

Nessuna spiegazione.

Hanash, che è responsabile della contabilità con la parte israeliana, ha affermato che le detrazioni mensili variano da 240 a 260 milioni di shekel israeliani, pari al 25% delle entrate dell’Autorità palestinese derivanti dalle tasse raccolte da Israele, notando che Israele non fornisce alcun dettaglio o spiegazione su queste detrazioni.

Israele detrae anche il tre per cento dei fondi di compensazione come commissione di riscossione, che superano i 35 milioni di shekel mensili, ha affermato Hanash, aggiungendo che questa commissione ha superato i tre miliardi di shekel israeliani negli ultimi dieci anni.

Hanash ha ribadito le richieste del ministro delle Finanze Shoukry Bishara durante l’incontro dei donatori, tenutosi a New York il mese scorso, che prevedono la necessità di abolire completamente la commissione sull’acquisto di carburante.

Durante l’incontro, Bishara ha rafforzato la sua posizione rispetto ai rapporti pubblicati dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale sulla necessità di cancellare tale commissione, dal momento che tutte le transazioni per questi acquisti vengono effettuate elettronicamente e direttamente tra le compagnie israeliane e l’Autorità Petrolifera Palestinese.

Ha osservato che la riduzione della commissione all’1,5% è insufficiente e mostra la grandezza del “furto israeliano in questo caso”.

Il ministro delle Finanze ha anche sottolineato la richiesta di ridurre la commissione di riscossione che Israele applica su tutti gli altri beni in base al costo, affermando che la Banca Mondiale ha stimato, in uno dei suoi rapporti, che non dovrebbe superare un massimo dello 0,6%.

Durante l’incontro con i donatori, Bishara ha affermato che risolvendo solo cinque dei numerosi dossier finanziari in sospeso tra Israele e l’Autorità Palestinese si raggiungerebbe l’equilibrio finanziario nel bilancio palestinese.

Ancora “detrazioni“.

Nel frattempo, Hanash ha spiegato che la parte israeliana ha detratto in modo punitivo e illegale un importo di 2,8 miliardi di shekel in cambio di ciò che l’Autorità Palestinese fornisce alle famiglie delle persone colpite dall’occupazione israeliana e dei martiri, dei prigionieri e dei feriti.

Ha affermato che queste detrazioni sono ancora in corso.

Inoltre, Israele detrae fondi palestinesi ogni mese, sottolineando che questa politica è in corso da molti anni, e rappresenta una violazione di tutti gli accordi, ha affermato Hanash.

Ha rivelato che il governo israeliano ha recentemente aggiunto una detrazione mensile di 20-30 milioni di shekel israeliani per i debiti della Jerusalem Electricity Company, sottolineando che si tratta di un’azienda privata.

Tuttavia, l’Autorità Palestinese aiuta la compagnia a pagare i suoi prestiti, fornisce sussidi per l’elettricità e sostiene il pagamento dei debiti, ha aggiunto.

Hanash ha sottolineato che questi tagli rivelano chiaramente che Israele è responsabile dell’inflazione e della crisi finanziaria dell’Autorità Palestinese, affermando che questi tagli sono il principale ostacolo allo sviluppo dell’economia palestinese.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.