Prigionieri nel mirino: suprematisti ebrei e unità di repressione israeliane fanno irruzione nel carcere di Gilboa

Prigionieri nel mirino: suprematisti ebrei e unità di repressione israeliane fanno irruzione nel carcere di Gilboa

Ramallah. Martedì sera si è diffuso uno stato di tensione tra i prigionieri palestinesi e i carcerieri israeliani nel carcere di Gilboa dopo che le forze speciali hanno fatto irruzione nelle celle e maltrattato i detenuti.

Martedì sera, le unità di repressione israeliane e il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, il suprematista ebraico e razzista Itamar Ben-Gvir, hanno fatto irruzione nelle sezioni 1 e 3 della prigione di Gilboa, utilizzando bombe sonore, e hanno eseguito perquisizioni nelle celle dei prigionieri e proceduto a chiudere tutte le sezioni, scatenando il caos.

La Società dei Prigionieri Palestinesi (PPS) ha affermato in una dichiarazione che i Servizi penitenziari israeliani (IPS) continuano ad intensificare le aggressioni contro i prigionieri palestinesi attraverso incursioni nelle sezioni e operazioni di trasferimento di massa, sottolineando che quella di ieri è la terza in una settimana dopo l’irruzione avvenuta nella sezione (5) della prigione di Rimon.

Il PPS ha sottolineato che l’IPS, dall’inizio di quest’anno, ha effettuato operazioni di trasferimento di massa, prendendo di mira principalmente prigionieri con condanne elevate.

I detenuti amministrativi palestinesi hanno iniziato mercoledì uno sciopero della fame di un giorno nelle carceri israeliane in solidarietà con il prigioniero Kayed Fasfous, che è in sciopero della fame da 63 giorni.

Recentemente, il Comitato nazionale del Movimento dei Prigionieri palestinesi ha annunciato il lancio di iniziative di protesta a sostegno dello sciopero della fame Fasfous a causa del rifiuto israeliano di porre fine alla sua detenzione amministrativa.

Il numero dei prigionieri palestinesi nelle carceri dell’occupazione è di 5.250, tra cui 39 donne e 170 minorenni.

(Fonti: Quds Press, PIC, Wafa).