Il governo Haniyah accusa Ban Ki-moon: 'Fa finta di non conoscere il Rapporto Goldstone'

Gaza – Infopal. Il governo palestinese di Gaza, guidato da Ismail Haniyah, accusa il segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, di fingere di non conoscere le conclusioni del rapporto redatto dalla Commissione Goldstone inviata a suo tempo nella Striscia di Gaza per verificare l’entità dell’aggressione israeliana dell’inverno 2008-2009. 

Questo, secondo il primo ministro palestinese, “significa che l’Onu parteggia per l’occupante israeliano, alla faccia delle vittime di quell’aggressione”, perciò ha chiesto agli Stati membri di “far cessare questa truffa ai danni del popolo palestinese e di porre fine al due pesi e due misure praticato dalla segreteria generale dell’Onu, facendo piuttosto sentire a tutto il mondo la voce delle vittime”.

Inoltre, Haniyah ha invitato l’Onu a “smetterla di far finta di non sapere quali sono le disposizioni del Rapporto Goldstone, che prevede di portare in giudizio i responsabili dell’aggressione israeliana”, e ha addossato all’Onu stessa la responsabilità di coprire i crimini israeliani contro il popolo palestinese”.

Il governo palestinese di Gaza ha poi esecrato l’arresto, compiuto da parte della sicurezza dell’Anp in Cisgiordania, di un rappresentante del blocco Riforma e cambiamento, ‘Abd er-Rahman Zeydan: “Una cosa immorale e un affronto verso tutte le consuetudini e le regole di convivenza in Palestina, ma anche una grave violazione dei diritti dei parlamentari che rappresentano il popolo palestinese, la quale mostra le reali intenzioni di Fatah e il modo in cui tratta gli altri”.

“Questi comportamenti di Fatah aiutano solo gli occupanti, ed avranno delle ripercussioni sulla scena palestinese di cui solo Fatah sopporterà le conseguenze. Questa escalation di arresti effettuati da Fatah contro lo stesso popolo palestinese e la sua resistenza in Cisgiordania, mentre s’intensifica il coordinamento con Israele sulla sicurezza, fino alle dichiarazioni sulla protezione dei coloni e la condanna di ogni azione nei loro confronti, da considerare – secondo Fatah – una minaccia alla “causa” (!), ci avverte delle gravissime rinunce che questi qua stanno offrendo a spese del popolo palestinese e dei suoi diritti”.

“Siamo arrivati al punto che vi è da aver paura di alcuni palestinesi che giochicchiano al tavolo nei negoziati”, ha osservato Haniyah.

Il governo palestinese, per bocca del suo primo ministro, condanna inoltre con forza le aggressioni israeliane contro i prigionieri palestinesi, le ispezioni e le umiliazioni nei loro confronti.

Per quanto riguarda le questioni interne, il governo palestinese di Gaza attribuisce la responsabilità della diffusione di voci infondate ad “ambienti ostili” che mirano a “creare pettegolezzi, intorbidire le acque e danneggiare le realizzazioni del nostro ministero dell’Interno nella lotta ai piani degli occupanti e dei loro agenti interni”. Per questo egli si è detto certo che, di nuovo, il ministero dell’Interno riuscirà a proteggere i cittadini dai pericoli esterni e interni, e saprà trattare a termini di legge i fenomeni negativi che si verificano”.

La questione degli agenti del nemico “non è ancora diventata troppo evidente, poiché si tratta di gruppuscoli isolati dal resto della società”, quindi – conclude Haniyah – le voci che circolano non vanno affatto riprese per non fare l’interesse dell’occupante.

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