Il settore sanitario di Gaza è collassato completamente

Gaza. Il settore sanitario nella Striscia di Gaza assediata è completamente collassato, come ha confermato un funzionario del governo locale. L’enclave, nella quale vivono oltre 2,2 milioni di palestinesi, ha bisogno di 1.000 camion di aiuti al giorno per riprendersi dalla devastazione causata dalla guerra israeliana, ha aggiunto Ismail Al-Thawabta, direttore generale dell’ufficio stampa del governo (GMO).

In una dichiarazione rilasciata martedì, Al-Thawabta ha sottolineato che il solo complesso medico Al-Shifa ha bisogno di 12.000 litri di carburante ogni giorno per poter funzionare normalmente.

“La ruota della vita si è fermata e ci troviamo di fronte a un disastro che potrebbe avvenire da un momento all’altro. Facciamo appello al mondo affinché porti carburante nel settore sanitario”, ha aggiunto. C’è bisogno anche di attrezzature per la protezione civile e e mediche, per rimuovere le macerie causate dal bombardamento israeliano.

Prima del 7 ottobre, prima che Israele lanciasse la sua implacabile campagna di bombardamenti e di invasione di terra, a Gaza entravano 500 camion ogni giorno. Soltanto dopo tre settimane è stato consentito l’ingresso a 30 camion di aiuti; al momento ne entrano solo 150.

Al-Thawabta ha osservato che la tregua umanitaria ha permesso di valutare l’entità della distruzione causata da Israele, soprattutto nella città di Gaza e nel nord della Striscia. Israele vuole ancora allontanare i cittadini dalla zona. “La Striscia di Gaza sta affrontando una vera catastrofe provocata dall’occupazione [israeliana], soprattutto nel nord”, ha detto.

Il Movimento di Resistenza islamico palestinese Hamas e Israele hanno concordato una tregua temporanea entrata in vigore venerdì scorso e da allora prorogata. Donne e bambini di entrambe le parti sono stati rilasciati, dopo la mediazione del Qatar con il sostegno di Egitto e Stati Uniti, mentre una quantità limitata di aiuti umanitari ha ottenuto l’autorizzazione per poter entrare a Gaza.

Israele ha lanciato un’offensiva aerea e terrestre contro i palestinesi a Gaza dopo che Hamas ha condotto un attacco contro caserme e insediamenti dell’esercito israeliano nelle vicinanze di Gaza il 7 ottobre. I combattenti della resistenza hanno attraversato il confine dichiarato dallo stato di occupazione e hanno preso circa 240 ostaggi. Da allora, è stato rivelato da Haaretz che gli elicotteri da combattimento e i carri armati delle forze di difesa israeliane avevano in realtà ucciso molti dei 1.200 soldati e civili mentre Israele accusava Hamas di aver colpito la gente dei kibbutz.

Dal 7 ottobre lo stato di occupazione e di apartheid ha ucciso più di 15.000 palestinesi a Gaza, 6.150 dei quali sono bambini e 4.000 donne. Più di 36.000 persone sono state ferite dall’offensiva israeliana e si ritiene che almeno 7.000 siano sepolte sotto le macerie delle loro case distrutte dalle bombe israeliane.

(Fonte: MEMO).

(Foto: [Montaser Alsawaf/Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi