In numeri: ecco le perdite israeliane negli ultimi quattro mesi di combattimenti con Hezbollah

Tel Aviv – The Palestine Chronicle. In una dichiarazione televisiva rilasciata dal nord di Israele, non lontano dai territori libanesi occupati, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha minacciato Hezbollah.

“Lo diciamo onestamente: finché non raggiungeremo una situazione che permetta il ritorno dei residenti delle aree settentrionali [di Israele] alle loro case in sicurezza, non ci fermeremo”, ha dichiarato.

I commenti di Gallant danno l’impressione che gli scontri in corso tra l’esercito israeliano e la Resistenza libanese siano una decisione israeliana. In realtà, non è così.

Dall’inizio della guerra israeliana contro Gaza, il potente movimento di resistenza libanese, Hezbollah, si è assunto la responsabilità di solidarizzare con la Resistenza in Palestina.

Questo è stato il primo passo che ha portato all’attuazione della cosiddetta “Unità delle Piazze”, ovvero l’unità dei campi di battaglia tra tutti i movimenti di Resistenza in Medio Oriente.

Tale unità ha poi portato all’adesione di Ansarallah Houthi dello Yemen, di vari movimenti iracheni e siriani, tra gli altri.

Tuttavia, in termini di scontri diretti, la lotta di confine di Hezbollah è la più significativa e la più consistente.

Per Hezbollah, la lotta è motivata da due obiettivi principali: uno è la solidarietà con i palestinesi, mantenendo la pressione su quasi un terzo dell’esercito israeliano; due, come promemoria per Israele che la Resistenza libanese non ha dimenticato i propri territori occupati, che sono ancora controllati dall’esercito israeliano, principalmente le Fattorie di Shebaa.

Mentre l’esercito israeliano sta chiaramente sottovalutando le sue perdite a Gaza, che secondo i registri degli ospedali e i media israeliani si aggirano intorno alle migliaia, semplicemente non dichiara le sue perdite nel fronte settentrionale.

In questo modo, cerca di proteggere il morale in calo di un esercito già sconfitto due volte, il 7 ottobre e durante la disastrosa guerra a Gaza degli ultimi quattro mesi.

Ma c’è molto che già sappiamo semplicemente raccogliendo informazioni dai video prodotti regolarmente da Hezbollah, che documentano molti dei loro attacchi, spesso mostrando ambulanze israeliane che portano via i morti e i feriti.

Questo è ciò che sappiamo finora, sulla base delle prove e delle dichiarazioni documentate di Hezbollah, oltre ad una recente infografica pubblicata dal gruppo sul suo canale Telegram, intitolata “Sulla strada per al-Quds”.

Nei primi quattro mesi di guerra, Hezbollah ha ottenuto i seguenti risultati:

  • Ha condotto 169 operazioni militari isolate.
  • Ha distrutto 56 veicoli militari israeliani, tra cui 24 carri armati, 28 veicoli per il trasporto di personale militare e quattro veicoli utilizzati per la logistica.
  • Ha preso di mira 26 centri di comando militare, 178 basi militari e oltre 500 unità coloniali.
  • Ha inoltre colpito 237 postazioni tecniche (radar e satelliti di spionaggio), 2 fabbriche militari, 25 muri di confine e 316 aree di raccolta del personale.
  • Le aree prese di mira erano situate in 122 punti di confine, 670 posizioni di confine, 72 colonie e 61 posizioni in profondità dietro i confini.
  • I tipi di armi utilizzate includono artiglieria, missili di terra, fucili da cecchino, fucili automatici, difese antiaeree, missili a guida laser, droni e una varietà di altre armi.
  • Il numero di video delle operazioni di Hezbollah diffusi ai media: 186.
  • Infine, il numero di uccisi o feriti tra i militari israeliani è superiore a 2.000.

Traduzione per InfoPal di F.L.