In preparazione al Ramadan, ufficiali israeliani avvertono sull’uso eccessivo della forza contro palestinesi

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Alti funzionari della polizia israeliana hanno riconosciuto che la polizia di Gerusalemme ha usato una forza eccessiva contro i palestinesi, questa settimana, avvertendo che continuare su questa linea potrebbe comportare una risposta a livello nazionale da parte dei palestinesi nel mese del Ramadan.

Mentre migliaia di palestinesi si sono radunati, lunedì pomeriggio, nella Città Vecchia di Gerusalemme per celebrare la notte di “al-Israa wa-l-Mi’raj” – il viaggio notturno del profeta Muhammad dalla Mecca a Gerusalemme e poi al cielo – la polizia israeliana li ha affrontati, provocando scontri.

Circa 20 palestinesi sono stati arrestati, mentre la Mezzaluna Rossa palestinese ha stimato a 36 il numero dei feriti. Anche due bambini sono rimasti feriti da una granata stordente lanciata contro di loro dalla polizia israeliana, tra cui una ragazzina di 11 anni, che è stata portata in ospedale.

In seguito all’incidente, la polizia ha dichiarato di essere sotto indagine da parte dell’unità del ministero della Giustizia che indaga sulla cattiva condotta delle forze dell’ordine. Il giornale Haaretz ha rivelato che alti funzionari di polizia hanno ammesso l’uso eccessivo della forza e lo ritengono un’azione poco saggia.

Parlando al giornale, una delle fonti ha affermato che “poco prima del Ramadan, nel mezzo dei preparativi per le festività, le cose devono rimanere tranquille alla Porta di Damasco. Cosa è stato ottenuto, con il mondo intero che vede una ragazza disabile ferita da una granata stordente, con foto di cannoni ad acqua che spruzzano donne e bambini?”. I funzionari hanno avvertito che “se non c’è un cambiamento immediato nell’approccio, questi incidenti saranno solo una propaganda prima del Ramadan”.

Gli scontri nel mese del Ramadan sono un evento comune nei Territori palestinesi occupati, in particolare a Gerusalemme, con le forze israeliane che spesso mettono in pratica misure che limitano la capacità dei palestinesi musulmani di pregare nel complesso della moschea di al-Aqsa e nelle aree circostanti.

L’anno scorso, queste misure – che hanno incluso l’installazione di barricate alla Porta di Damasco per ostacolare i fedeli – hanno portato a settimane di scontri nella città ed altrove, con intensi scontri tra Hamas, nella Striscia di Gaza, e le forze israeliane, provocando la morte di oltre 200 palestinesi ed una decina di israeliani.

Secondo quanto riferito, le autorità israeliane non vogliono che si ripeta quell’incidente. “Ci sono abbastanza persone che desiderano alimentare le tensioni nell’area, ma non possiamo dare ai residenti di Gerusalemme Est nessun motivo per farlo”, ha detto l’alto ufficiale. “Dovremmo lasciare che celebrino il Ramadan con il minimo attrito e prendere il controllo degli incidenti mentre accadono”.

Un’altra fonte ha dichiarato al giornale che “la narrazione che desideriamo inviare è che le cose possono essere fatte in un altro modo” quest’anno. Le mosse di Israele per limitare le possibilità di conflitto in questo Ramadan sono state prese in considerazione anche il mese scorso, quando è stato riferito che la polizia israeliana ha deciso di non erigere barriere alla Porta di Damasco.