Israele: la guerra contro Gaza può durare ancora mesi

Gaza. La guerra di Israele contro Gaza durerà “molti mesi”, ha dichiarato il capo militare dello Stato d’occupazione, mentre una serie di incidenti al di fuori della Striscia di Gaza evidenziano il rischio di un’estensione del conflitto. Secondo Reuters, il Capo di Stato Maggiore israeliano Herzi Halevi ha rilasciato questo commento ai giornalisti in una dichiarazione televisiva dal confine di Gaza, martedì.

“Non ci sono soluzioni magiche, non ci sono scorciatoie per smantellare un’organizzazione terroristica [sic], solo una lotta determinata e persistente”, ha detto Halevi. “Raggiungeremo anche la leadership di Hamas, che ci voglia una settimana o che ci vogliano mesi”.

Le azioni israeliane si sono intensificate intorno a Natale, in particolare in un’area centrale appena a sud del corso d’acqua stagionale che divide in due la Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha ordinato ai civili di lasciare l’area, anche se molti hanno detto che a Gaza non c’è più un posto sicuro dove andare.

“Siamo gravemente preoccupati per il continuo bombardamento della Striscia di Gaza da parte delle forze israeliane, che ha causato più di 100 vittime palestinesi dalla vigilia di Natale”, ha dichiarato martedì il portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, Seif Magango. “Le forze israeliane devono prendere tutte le misure disponibili per proteggere i civili. Gli avvertimenti e gli ordini di evacuazione non li esonerano dall’adempimento di tutti i loro obblighi di diritto internazionale umanitario”.

Israele è determinato a distruggere Hamas nonostante gli appelli globali per un cessate il fuoco del massacro che dura da 11 settimane. Il Movimento di Resistenza Islamica ha lanciato l’Operazione “Ciclone di al-Aqsa” il 7 ottobre contro le basi militari e le colonie israeliane nelle vicinanze di Gaza, durante la quale sono stati uccisi 1.139 soldati e civili israeliani, molti dei quali dal “fuoco amico” delle Forze di Difesa di Israele. L’operazione era in risposta agli “attacchi quotidiani di Israele contro il popolo palestinese ed i suoi luoghi sacri”, ha dichiarato Hamas, in particolare la moschea di al-Aqsa nella Gerusalemme occupata. Circa 240 israeliani sono stati catturati durante l’operazione, 110 dei quali sono già stati scambiati con alcune centinaia tra le migliaia di palestinesi imprigionati da Israele.

Le bombe israeliane hanno distrutto gran parte del territorio palestinese occupato. Altre migliaia di palestinesi sono sepolti sotto le macerie delle loro case e di altre infrastrutture civili. Quasi tutti i 2,3 milioni di abitanti dell’enclave sono stati sfollati dalle loro case, molti più volte.

Martedì, le autorità di Gaza hanno seppellito 80 palestinesi non identificati, i cui corpi sono stati consegnati da Israele attraverso il valico di frontiera di Karm Abu Salaam/Kerem Shalom, ha dichiarato il ministero della Sanità. Secondo il Dipartimento per i beni religiosi islamici, o ministero degli Affari religiosi, i corpi sono stati raccolti nella parte settentrionale della Striscia di Gaza e sono stati sepolti in una lunga fossa in un cimitero di Rafah, nel sud. “Stiamo scattando delle foto per identificarli in seguito”, ha dichiarato un rappresentante del Dipartimento durante la sepoltura.

Israele sostiene di fare il possibile per proteggere i civili e incolpa Hamas di metterli in pericolo, operando in mezzo a loro, cosa che il movimento di resistenza nega. Inoltre, anche il più stretto alleato di Israele, gli Stati Uniti, ha affermato che lo Stato di occupazione dovrebbe fare di più per ridurre le morti di civili dovute a quelli che il presidente Joe Biden ha definito “bombardamenti indiscriminati”.

Ci sono ora crescenti segnali che il conflitto sta iniziando a diffondersi. La milizia Houthi dello Yemen, sostenuta dall’Iran, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco missilistico di martedì contro una nave container nel Mar Rosso e del tentativo di attaccare Israele con i droni.

Gli Houthi hanno attaccato navi che “hanno legami” con Israele all’ingresso del Mar Rosso, una delle rotte di navigazione più trafficate al mondo. Gli attacchi sono una risposta all’assalto di Israele a Gaza, dicono le milizie.

Tra gli incidenti correlati, lunedì un attacco aereo israeliano ha ucciso un alto dirigente del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane in Siria. Mercoledì, al confine con il Libano, Israele ha dichiarato che Hezbollah ha sparato missili anticarro contro una chiesa, ferendo nove soldati israeliani e un civile, dopodiché ha lanciato razzi da una moschea.

In India, intanto, si è verificata un’esplosione nei pressi dell’ambasciata israeliana a Nuova Delhi. Le autorità hanno dichiarato che nessun membro del personale è rimasto ferito.

“Siamo in una guerra su più fronti e siamo sotto attacco da sette teatri: Gaza, Libano, Siria, Giudea e Samaria [la Cisgiordania], Iraq, Yemen e Iran”, ha dichiarato martedì il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ai parlamentari. “Abbiamo già risposto e agito in sei di questi teatri”, ha aggiunto, senza specificare quello che non ha ancora visto l’azione israeliana.

Il ministro degli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato martedì a Washington il Segretario di Stato degli USA, Antony Blinken, e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, per colloqui sulla guerra e sulla restituzione degli ostaggi, ha annunciato la Casa Bianca.

Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni su Israele affinché riducesse la sua guerra ad un’operazione più mirata di incursioni contro i leader di Hamas. Tuttavia, Washington è ancora vista come un sostenitore di Israele e le forze statunitensi sono state attaccate da forze sostenute dall’Iran in Medio Oriente.

Lunedì l’esercito statunitense ha effettuato attacchi aerei di rappresaglia contro le forze di Kataib Hezbollah in Iraq, dopo che l’attacco di un drone contro una base statunitense a Erbil ha lasciato un soldato statunitense in condizioni critiche e ne ha feriti altri due.

(Fonte: MEMO).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.