Preoccupazione israeliana per la decisione europea di boicottare gli insediamenti

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Venerdì 19 luglio entrerà in vigore la risoluzione dell’Unione Europea, che impone di boicottare gli insediamenti israeliani. Secondo la risoluzione, i 28 Paesi dell’Ue non potranno trattare o concludere accordi con soggetti pubblici e privati negli insediamenti della Cisgiordania e Gerusalemme Est.

Inoltre, la risoluzione impone ai Paesi europei di non finanziare progetti o enti attivi negli insediamenti. E pone l’accento sulla necessità di includere una clausola specifica in qualsiasi futuro accordo di pace tra palestinesi e israeliani, in cui si riconosce che “gli insediamenti non fanno parte dello Stato sovrano di Israele”.

Dal canto suo, il governo israeliano ha condannato la risoluzione, che secondo lo stesso governo, “potrebbe provocare un terremoto”.

Martedì 16 luglio, il quotidiano ebraico Haaretz, riportando le dichiarazioni di un alto funzionario israeliano, ha scritto: “Questa è la prima volta in cui le istituzione dell’Ue emettono una decisione formale e non suscettibile di interpretazioni”. Ha aggiunto che dietro alla decisione del boicottaggio, “si nascondono obiettivi politici”.

Il vice ministro degli esteri israeliano, Zeev Elkin, ha dichiarato: “La decisione dell’Ue di vietare la cooperazione e i finanziamenti ai soggetti pubblici e privati negli insediamenti della Cisgiordania e Gerusalemme Est, suscita grave preoccupazione e rende difficile, per Israele, concludere degli accordi di collaborazione con l’Unione europea”.